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Alessandra Lux passa in retta, e Riccardo Pezzatini può salutare i rivali (Foto Roellini - Snaitech)
Alessandra Lux, buona la prima
19 Luglio 2018

Consueto appuntamento del giovedì con le corse al trotto all’ippodromo Sesana. I “giovani” avevano a disposizione la moneta più ricca del convegno, il Premio O’Donnel Ok, e la favorita Alessandra Lux non si è fatta sfuggire l’occasione: la debuttante di Riccardo Pezzatini ha fatto tutto bene, perché si è “sorbita” la puntata in avvio di Always On My Mind (poi falloso sulla prima curva), quindi il tentativo di contropiede di Anastasia Grif (poi adeguatasi all’esterno), e nel mezzo giro finale è stata capace di allungare sicura e salutare i rivali in retta, imponendosi a media di 1.20.2. La figlia di Adrian Chip e Male Lux è apparsa già molto “professionale” confermando anche in pista piccola (e sotto i riflettori) la buona impressione destata in qualifica a Follonica. Athos dei Greppi è migliorato per varchi interni nel mezzo giro finale e ha colto il secondo posto su Always On My Mind, tornata bene dopo l’incertezza iniziale, senza la quale avrebbe sicuramente lottato per la vittoria. Anche Aston Vik ha di che recriminare: il puledro di Gennaro Casillo ha mosso al mezzo giro finale in anticipo su Albina Bieffe, ha percorso in terza ruota la curva finale ma appena in retta si è improvvisamente gettato di galoppo quando sembrava poter venire su ancora bene. In errore in retta anche l’animatrice Anastasia Grif, che però sembrava in calo, mentre gli alleati Anouk Grad e Albadorata Grad si sono gettati contemporaneamente di galoppo allo stacco dell’autostart.

Ad aprire le danze i gentleman impegnati nel Premio Micron Hanover, con cavalli di 4 anni sui 1640 metri: confermando una sgambatura poco convincente, il netto favorito Verdi Prav si è estromesso sulla prima curva nel tentativo di contenere Vitesse Ferm, a sua volta  di galoppo: Vico del Ronco è così sfilato senza colpo ferire sull’accondiscendente Victor Polet Si, ha potuto completare metà gara in un tranquillissimo 1.02.5 ma quando è stato il momento di fare sul serio, il cavallo di Paolo Pantarotto si è ritrovato a corto di argomenti. Vulcaniano ha spostato dalla terza posizione a metà gara, è andato in pressing sul battistrada ed è passato già sul penultimo rettilineo, allungando facile fino al traguardo per imporsi a media di 1.15.6 e regalare a Lorenzo Alessi il terzo successo del 2018: niente male davvero, considerato che il gentleman dal rientro dopo il lungo stop ha corso soltanto nove volte e, tranne in una occasione, è sempre finito tra i primi tre. Victor Polet Si si è lanciato all’inseguimento dell’allievo di Gennaro Casillo ai 300 finali ma non è riuscito ad avvicinarsi, anzi in retta ha dovuto badare a contenere Venus Bonest, che però ha sbagliato in zona traguardo gettando al vento almeno il terzo posto: da seguire in futuro, visto che era reduce da breve errore sulla prima curva. Nettamente al di sotto delle attese Vico del Ronco, terzo per mancanza di rivali e ben lontano dal cavallo ammirato di recente a Follonica.

Nel Premio Gil del Lupo, una prova sui 1640 metri per cavalli di cat. G, Socrate Font è sfilato dopo 400 metri sulla veloce Udue Effe e, dosato alla perfezione da Marco Stefani, ha tenuto in scacco i rivali sino in fondo, salvandosi a media di 1.16.5. Per il favorito Nando Fly Ac, saltato al via da Udue Effe, la corsa si è messa in salita: il cavallo di Antonio Velotti si è presto scoperto al largo ma non ha trovato scie da sfruttare, è rimasto così a galleggiare in seconda corsia provando a farsi sotto sull’ultima curva, ma il battistrada di Lucio Colletti ha tenuto bene e alla fine Udue Effe gli è rientrato svettando per il secondo posto (e mettendo qualche brivido anche al vincitore). Tops Holz, in seconda pariglia all’esterno, si è gettato di galoppo sulla penultima curva e ha poi inseguito brillantemente da squalificato, ma del cavallo di Casillo si conoscono ormai pregi e difetti: poco incisivo Pinerolo nella risalita da fondo gruppo.

Da favorito, Ulisse Grif ha imposto la legge del più forte nel Premio Gambusia, prova sui 1640 metri per cavalli di cat. F, anche se in realtà ha qualcosa da recriminare Polpettine, che al comando non è stato libero di graduare come avrebbe voluto causa il pressing di Right Leader Lf: proprio la scia di quest’ultima è stata sfruttata a dovere dall’allievo di Gennaro Casillo (che oggi lo interpretava in sostituzione di Enrico Bellei) che poi ha mosso all’attacco ai 400 finali e in retta è passato di forza, a media di 1.15.1. Polpettine ha corso con onore e ha poco da rimproverarsi, mentre Rabat dei Greppi ha seguito nella risalita il vincitore e nel finale ha avuto ragione per il terzo posto di una stanca Right Leader Lf.

Tre anni a caccia della prima vittoria nel Premio Ippogrifo, sui 1640 metri, dove a centrare la prima vittoria della carriera è stato Zauber Ferm, un allievo di Matteo Restelli che Cesare Ferranti ha interpretato con estrema fiducia: dal via ai lati del battistrada Zeri Dr, il figlio di Zinzan Brooke Tur non si è fatto minimamente scoraggiare dal percorso esterno, al km ha sferrato l’attacco passando in breve al comando e con un bell’allungo si è sottratto chiaramente al tentativo di rincorsa del favorito Zoncolan Holz: quest’ultimo, subito in seconda pariglia in schiena al vincitore, ha avuto schema ideale ma non è riuscito a farsi pericoloso in retta, anzi nel finale ha dovuto badare a difendere il piazzamento dall’affondo di Zarkava Ans.

Il Premio Fandango segnava il ritorno del trotto montato al Sesana: Tuono Amg e Antonio Monteriso si sono confermati ottimi interpreti della specialità e aggiungendo un’altra vittoria a quelle firmate in primavera a Capannelle. Con la favorita Tina Tuner che non ne ha voluto sapere di avviarsi, il cavallo di Raffaele Chiaro si è mantenuto nelle ultime posizioni mentre davanti Skroce D’Aghi imponeva buon ritmo facendo pesare il percorso esterno a Ultimatum Indal, che difatti sul penultimo rettilineo alzava bandiera bianca. Tuono Amg intanto aveva iniziato la sua risalita superando un paio di rivali sul penultimo rettilineo, poi sull’ultima curva si è gettato per linee interne e in retta, trovato il varco tra lo stanco Skroce D’Aghi e l’attaccante Reims del Greppi, è passato facile imponendosi a media di 1.15.9 sui 2060 metri. Reims dei Greppi e Maryo Natynki dopo l’ottimo avvio ci hanno creduto, ma la cavalla di El Mouloudi Taldaoui non ha saputo cambiare marcia e alla fine si è dovuta arrendere allo speed nettamente più incisivo del vincitore.

Dopo aver faticato tanto per trovare la prima vittoria, Velatri Lung ha subito concesso il bis nel Premio Denise del Ronco, prova di chiusura nella quale rivestiva ruolo di chiaro favorito. Un successo però arrivato “col fiatone”: saltato netto al via da Va Vivi, il cavallo di Manuele Matteini ha giocoforza dovuto attendere il mezzo giro finale per sferrare l’attacco, ma sulla risposta della battistrada ha fatto fatica a guadagnare terreno: negli ultimi metri Velatri è passato e si è salvato di misura da uno strepitoso Vento da Barco, che si è messo in moto al km e ha guadagnato tanto terreno sui primi, giungendo quasi in linea con il vincitore. Va Vivi è calata in retta chiudendo al terzo posto, mentre Virginia Lux si è gettata di galoppo ai 70 finali quando era appostata subito dietro ai primi.