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Armageddon precede Passion Return sul traguardo del Premio Lodi Vecchio (Foto Dena - Snaitech)
Armageddon, la legge del più forte
5 Maggio 2019

Il bel programma domenicale di San Siro aveva il suo evento di cartello nel Premio Lodi Vecchio, la condizionata sui 2000 metri per cavalli di tre anni, in linea teorica l’ultima chiamata per chi ha ambizioni da Derby. Armageddon in pista ha confermato la supremazia che la carta e le frequentazioni gli assegnavano sui coetanei: subito in testa, ben cadenzato da Tore Sulas (due vittorie nel pomeriggio), il portacolori della Ste.Ma. ha allungato in retta prendendo netto vantaggio che ha poi amministrato sino in fondo. Vedremo adesso quali saranno i piani del team Botti per il figlio di Le Vie Infinite. Ha fatto un figurone, al salto di categoria, Passion Return: dopo aver regalato lunghezze ai rivali a causa di un avvio infelice, l’allievo di Gianluca Verricelli si è gradualmente riportato sul gruppo e in retta si è reso protagonista di una notevole rincorsa a centro pista che gli è valsa il secondo posto, recuperando tantissimo anche sul vincitore. Bel Ami è terminato al terzo posto su No Pasaran, Waidmannsheil e Siberius, tutti vicini.

Tutto facile per Sopran Drusilla nel Premio Calde’, la “reclamare” sui 1000 metri in pista dritta per puledri di due anni: facendo tesoro del già discreto debutto, la portacolori di Leonardo Ciampoli (Federico Bossa in sella, Bruno Grizzetti al training) è andata subito davanti e ha poi allungato in scioltezza nei 300 finali, mai impensierita dalle rivali. Alle sue spalle sono terminate Daser e Poesia di Strada, secondo le posizioni conquistate al via, con le altre molto più indietro.

Dopo aver rodato la forma con la prova di rientro dell’11 aprile, Paris Magic è tornato subito a colpire siglando autorevolmente il Premio Tregasio, l’handicap sui 2500 metri in pista media: con un sempre concreto Andrea Mezzatesta in sella, il cavallo di Raffaele Biondi si è portato a centro pista in retta in cerca di una striscia di terreno più galoppabile e da lì ha prodotto una progressione che non ha lasciato scampo ai rivali. Solitary Love è emerso al secondo posto sull’attendista Space Oddity.

Pronto bis per tutta la connection (Raffaele Biondi al training, Andrea Mezzatesta in sella e la signora Camilla Rondani alla proprietà) nel Premio Vergano, l’handicap sui 2000 metri in pista media per cavalli di 3 anni, grazie ad Albareto: al debutto in perizia, il castrone da Kingsfort ha fatto un bel passo avanti, avanzando in retta sulle tracce di No Boarding, passato di slancio ai 300 finali, e prendendo nettamente la meglio sul rivale nei 100 finali. A centro pista sono venuti avanti anche Red Desert e Dolcedo, terminando alle piazze, mentre Nabeeha dopo aver menato le danze dal via è calata nei 300 conclusivi.

Nel Premio Brembo, l’handicap sul chilometro per cavalli di 3 anni e oltre, abbiamo assistito ad un duello palpitante nei 300 finali, protagonisti Stealth Mode e Giocoforza, entrambi in prima linea sin dalle battute iniziali: il grigio di Cristiano Fais (alla prima uscita con il paraocchi australiano) è passato in leggero vantaggio ai 300 finali, ma il portacolori della scuderia Del Giglio Sardo con in sella Tore Sulas non si è dato per vinto ed è riuscito a rimontare il rivale, passando di misura ma chiaramente nel finale. Terza a contatto lungo lo steccato ha concluso Happy Queen, mentre From Me To Me non è riuscito a inserirsi nella lotta per la vittoria.

Chiusura con un handicap incertissimo per cavalli di tre anni sui 1500 metri in pista media, il Premio Solaro, valido come TQQ: con un Fabio Branca molto determinato, Houskhel è riuscito a risolvere nelle ultime battute una situazione che ai 300 finali, a causa di problemi di “traffico”, si stava facendo  complicata: il cavallo allenato da Luciano Vitabile ha trovato il varco e si è lanciato all’inseguimento di Ardents Steps, che intanto era passato ai 200 finali, per giustiziarlo in zona traguardo. Terzo a contatto per linee esterne ha concluso Nanaimo, mentre all’interno è terminato quarto Arboc de L’Alguer: I Believe In You, poco incisivo nei 200 finali, ha completato il marcatore.