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Voltaire Gifont sigla l'edizione 2019 del Gran Premio Encat (Foto Dena - Snaitech)
Forza e astuzia: Voltaire Gifont vince il Premio Encat
17 Febbraio 2019

Pomeriggio di gala all’ippodromo La Maura di Milano, a reggere il cartellone il Gran Premio Encat, Gruppo 2 sui 2250 metri per indigeni di 5 anni e oltre che tornava a disputarsi dopo l’anno sabbatico (chiamiamolo così) imposto nel 2018.
Pippo Gubellini ha un legame particolare con questa classica: l’Encat è stato il primo Gran Premio conquistato in carriera (con Gainsford, anno di grazia 1990), e con Merckx Ok ha vinto l’ultima edizione disputata nel glorioso impianto di San Siro. L’amarcord finisce qui, il presente ci dice che il driver milanese non ha perso l’abilità e la destrezza dei giorni belli e lo ha dimostrato questo pomeriggio con una interpretazione spavalda in sediolo a Voltaire Gifont, unica seria alternativa nei pronostici della vigilia allo squadrone Gocciadoro. Con il portacolori della signora Caterina Ballini, Pippo Gubellini ha stravolto il previsto piano tattico sfilando in 600 metri su Super Star Reaf, che al via aveva superato Sonia, costringendo Alessandro Gocciadoro a muovere subito con la favorita Trendy Ok, la quale ha attacato duramente il rivale per poi accodarsi seconda dopo un km volato in 1.11: il battistrada a quel punto ha potuto rifiatare, visto che un deludente Testimonial Ok prima e Toscarella poi non sono stati una minaccia, e ha trovato le forze per un ulteriore allungo nei 300 finali con il quale si è sottratto al ritorno di Sonia a media di 1.12, suo nuovo personale sulla distanza. Mantenuto in splendido ordine da Cristian Rizzo, Voltaire Gifont si conferma  uno dei migliori indigeni in attività, in particolare sulla distanza. Non è stata fortunata nello svolgimento Sonia: partita bene ma scavalcata da Super Star Reaf, la portacolori della scuderia Indal si è ritrovata costretta a muovere in terza ruota ai 500 finali quando era lontana dalla testa, ha comunque recuperato tanto finendo ancora vitale a battere la compagna di training Trendy Ok, che in retta ha provato un nuovo attacco ma senza recuperare: senza nulla togliere al vincitore, a Trendy forse mancava qualche lavoro. Quarta sempre per linee interne l’altra pedina del team Super Star Reaf.

Alessandro Gocciadoro si è potuto consolare con un doppio nel pomeriggio: il primo centro è arrivato nel Premio Dorsten,  prova per femmine di tre anni impegnate sui 1650 metri, con una generosa Archidamia: dopo un km comodo in 1.17 e frazioni, la battistrada Anthara Bi sembrava aver chiuso la partita con un allungo secco sull’ultima curva e invece la cavalla allenata da Cristian Rizzo è calata nei 100 finali offrendo il fianco al finale della portacolori della scuderia Pink & Black: la figlia di Ready Cash ha usufruito della scia di Aina Chuck Sm fino ai 400 finali, quindi ha spostato in terza ruota e in retta ha trovato le forze per agguantare la battistrada, centrando il secondo successo della carriera (su tre uscite) a media di 1.15.

Bis immediato per l’uomo in giallo con Zidane Grif, che era l’osservato speciale del Premio Lisa America, maratonina sui 2700 metri nella quale rendeva 20 metri ai coetanei allo start: con l’errore al via di Zelante Op, unico possibile rivale, il campione di Alessandro Gocciadoro ha dovuto solo evitare svarioni per mettere il timbro sulla pratica, e una volta passato al comando dopo 600 metri lo ha fatto in totale scioltezza, con un ultimo km in 1.11 e frazioni per una media complessiva di 1.14.3 sui 2720 metri. Zeno Tab ha fatto tesoro della posizione respingendo nel finale l’assalto di Zefiro Gual.

Il pomeriggio si è aperto con il Premio Classico Merett, prova sui 1650 metri riservata a femmine di 4 anni e con il secondo successo di fila per l’interessante Zeta Spritz: su una pista “tirata a lucido”, la portacolori della scuderia Valle Falconera ha sfruttato numero e velocità iniziale per difendere il comando, ha impostato un ritmo costante e non si è mai fatta avvicinare vincendo in scioltezza a media di 1.12.8, un decimo meglio del precedente personale (firmato sempre a Milano il 13 novembre). Le altre più attese non hanno reso secondo le aspettative: Zambesia Dany (sulla quale il suo trainer però aveva manifestato qualche perplessità) ha sbagliato dopo 900 metri quando era seconda, idem Zante Trio sull’ultima curva e così l’outsider Zola Budd è stata brava a rimontare Zeugma d’Amore (non favorita dallo schema ma ugualmente poco incisiva) per il secondo posto, a intervallo dalla vincitrice.

Nel Premio Giuseppe Bi bel coast to coast per Anastasia Trio: la portacolori della scuderia Trio con in sediolo Marco Stefani in testa ha potuto distribuire a piacimento i parziali e negli ultimi 400 metri ha risposto bene all’attacco deciso di Aleandro Zs, pur con qualche sofferenza negli ultimi metri, svettando al nuovo personale di 1.14.1. Ottimo anche lo sconfitto, scoperto per l’ultimo giro e molto incisivo nel mezzo giro finale. Aper Mede Sm è stata scavalcata dalla vincitrice in partenza, in retta ha provato a spostare al largo senza successo e così ha chiuso terza, dando l’impressione di avere ancora da spendere; Australia Ferm è stata impiegata all’attesa ma sembra avere smarrito la brillantezza degli esordi.

Nonostante non corresse da fine dicembre e fosse presentato con tutti e quattro i ferri, Versus All ha dominato da chiaro favorito il Premio Pacha dei Greppi, prova sui 1650 metri riservata ai gentleman: con un determinato Michele Bechis in sediolo, il cavallo allenato da Santo Mollo ha superato di forza nel lancio Verace Key e una volta in testa è andato via senza fare prigionieri (600 in 42 e spiccioli, km in 1.12.6): gli avversari si sono riavvicinati sull’ultima curva, ma in retta il portacolori della Don Miguel si è mantenuto in vantaggio chiudendo a media di 1.12.9, anche se un’ottima Vendome Ok gli ha guadagnato diversi metri nel finale. Terzo posto per Valkyria Run, che solo a metà retta ha trovato lo spazio per sprintare, poi un valido Visto del Nord, che si era scoperto dopo 700 metri restando in quota sino alla fine nonostante il ritmo proibitivo.

Il Premio Merckx Ok, prova a resa di metri sui 1650 metri, ha visto il “numero” di Solcio Zl: con Andrea Farolfi in sediolo, il cavallo allenato da Mauro Baroncini ha girato velocissimo tanto da sfilare in 200 metri ed ha inscenato una “fuga per la vittoria” a tutto gas, concludendo ancora netto a media di 1.13.1. Impossibile per i penalizzati recuperare su tali velocità, e difatti alle piazze sono emersi altri due soggetti dello start, con l’ottimo Thor Gual che sul palo ha stampato l’appostata Vita Breed.