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DUE PERSONAGGI CHE HANNO FATTO LA STORIA

Dal progetto che ha dato vita a San Siro all’allevatore che lo ha fatto crescere

Nel 1911 la Società Trenno avviò un concorso internazionale per assegnare i lavori per realizzare un nuovo ippodromo del galoppo a Milano. Fu l’architetto Paolo Vietti Violi, con il suo progetto interamente in stile Liberty, ad aggiudicarsi i lavori per la struttura, inaugurata nel 1920. Vietti Violi successivamente realizzò più di 30 altri ippodromi e impianti sportivi in Italia e nel mondo.

Un’altra celebre figura dell’ippica italiana è Federico Tesio. Considerato il più importante allevatore, proprietario e allenatore di cavalli della storia. “Padre” di campioni assoluti come Tenerani e Ribot, riteneva i tracciati di San Siro i più difficili e impegnativi per i purosangue. I suoi cavalli sono stati per decenni protagonisti negli ippodromi d’Italia e d’Europa.

A tutt’oggi nessuno ha mai vinto tanti Derby d’Italia quanti ne ha conquistati Federico Tesio: 22 da allevatore e 16 da proprietario.

IL CAVALLO DI LEONARDO

Un’idea al galoppo per secoli

È la più grande scultura equestre del mondo, realizzata in bronzo dalla scultrice statunitense Nina Akamu, che per il suo lavoro si è ispirata ai disegni originali di Leonardo da Vinci. L’opera originale era stata concepita nel 1482 su commissione di Ludovico il Moro, duca di Milano, che voleva dedicare la statua alla memoria del padre Francesco. Il Cavallo non vide mai la luce: il perfezionismo di Leonardo allungò i tempi di realizzazione del calco, al punto che il Ducato d’Este venne invaso dalle truppe francesi e le tonnellate di bronzo destinate al Cavallo furono utilizzate per costruire cannoni.

I francesi, infine, non solo invasero la città costringendo alla fuga sia gli Sforza che lo stesso Leonardo, ma utilizzarono il calco quale bersaglio per arcieri e balestrieri, distruggendolo completamente.

Nel 1977 Charles Dent, un pilota civile statunitense affascinato dalla storia del Cavallo, diede vita alla Leonardo da Vinci’s Horse Foundation (Ldvhf) che attraverso una raccolta fondi riuscì a portare l’opera a compimento, cinquecento anni dopo il progetto originale

La Statua fu donata alla città di Milano, a condizione che venisse esposta in una località in grado di garantire un’adeguata sicurezza all’opera. Tra i vari siti proposti, la Fondazione scelse l’ippodromo del galoppo di San Siro. Diviso in sette parti, il Cavallo è arrivato nel capoluogo lombardo nell’autunno del 1999.

LA SCOMMESSA IPPICA

Così futile, così utile

Scommettere sui cavalli, in fin dei conti, è semplice: si sceglie il proprio cavallo favorito, si gioca sulla sua vittoria o sul suo piazzamento e poi si aspetta la corsa. O meglio, si vive la corsa. Perché dopo che si è giocato, il cavallo diventa un po’ nostro: lo abbiamo ammirato al tondino, lo seguiamo mentre va alla partenza, non gli togliamo gli occhi di dosso durante la corsa, lo incitiamo negli ultimi metri decisivi e poi… gioiamo con lui se abbiamo vinto, ma ci dispiace anche per lui se abbiamo perso.

La scommessa è lo strumento principale per la raccolta dei fondi necessari all’allevamento dei cavalli, alla disputa delle corse, al miglioramento delle razze equine e di conseguenza alla vita e al benessere dei cavalli da corsa. Vissuta nel modo giusto, con accortezza e senza eccessi, la scommessa può regalarci emozioni e soddisfazioni e al tempo stesso aiutare l’ippica a vivere.

LA PALAZZINA DEL PESO

Il cuore pulsante di San Siro

La Palazzina del Peso è il punto focale di tutti gli spazi dell’ippodromo del galoppo di Milano. Proprietari, allenatori, allevatori, fantini, commissari e giuria, tutti hanno “base” all’interno di questa palazzina così chiamata perché, prima e dopo ogni corsa, il fantino e la sua sella sono controllati per verificare che il loro peso corrisponda a quanto previsto per ogni singola corsa.

L’operazione del peso è un rito che si svolge immutato da oltre un secolo: il fantino con sella e accessori sale sulla bilancia, il commissario incaricato verifica che il peso sia quello previsto dal programma ufficiale e in caso contrario aggiunge o toglie piccole placche di piombo da apposite tasche.

L’allenatore prende la sella e la porta al cavallo, il fantino invece si ritira per alcuni minuti di concentrazione prima della la corsa. Dopo la corsa si torna alla Palazzina, si toglie la sella al cavallo e si verifica di nuovo il peso, poi il vincitore va alla premiazione. Tutto questo avviene in ogni singola corsa in tutti gli ippodromi del mondo, rinnovando ogni volta una tradizione fatta di passione e amore per uno sport unico.

INSELLAGGIO E TONDINO

Preparazione accurata e controlli costanti per ogni purosangue

La preparazione prima di ogni corsa viene curata in ogni dettaglio: gli artieri – le persone addette alla cura dei purosangue – spazzolano i cavalli, puliscono gli zoccoli, preparano i finimenti. I veterinari di servizio controllano lo stato di salute e solo se tutto è ok autorizzano gli allenatori a mettere le selle ai rispettivi cavalli.

Subito dopo gli artieri accompagnano i purosangue al tondino di presentazione e li fanno passeggiare sotto gli occhi del pubblico. Al centro del tondino, i fantini ricevono dagli allenatori e dai proprietari le ultime istruzioni su come gestire e condurre la corsa. Poi, dall’altoparlante arrivano due segnali: “Fantini in sella!” indica che è il momento di salire sui purosangue, ancora uno o due giri del tondino e poi “Cavalli in pista!” segnala che è ora di avviarsi alle gabbie di partenza.

DISSELLAGGIO E PREMIAZIONE

Onori per tutti, non solo per il vincitore

Dopo l’arrivo i cavalli sono accompagnati da fantini e artieri al dissellaggio, nella zona antistante la Palazzina del Peso. I fantini scendono, tolgono le selle, commentano con allenatori e proprietari l’esito della corsa, forniscono indicazioni sulla prestazione e sullo stato di forma dei cavalli. Il veterinario di servizio controlla ogni purosangue e ne autorizza il rientro alle scuderie solo se in perfetto stato, a parte la stanchezza dovuta all’impegno agonistico.

Il vincitore riceve i meritati riconoscimenti, i fantini si avviano al secondo controllo del peso e subito dopo, se previsto dal protocollo della corsa, si procede con la cerimonia di premiazione, con la consegna dei trofei e della fotografia del cavallo vincitore.

IL PARCO BOTANICO DELL’IPPODROMO

Un polmone verde a pochi passi dal centro di Milano

Il comprensorio degli ippodromi di Milano rappresenta una risorsa ambientale importantissima per l’intera città.

L’ippodromo SNAI San Siro ospita un parco botanico di immenso valore, con 72 specie sia autoctone, sia importate da diversi paesi del mondo, tutte registrate e cartellinate. Alcune di esse risiedono qui da quasi 100 anni.

Un laghetto ospita diverse specie di anatidi, compresi migratori e altri esemplari rari in Italia. San Siro è un grande polmone verde che da Piazzale Lotto si congiunge con le piste di allenamento degli impianti dell’Ippodromo, con il parco di Trenno, il Boscoincittà, il Parco delle Cave, fino ad arrivare alle coltivazioni del Parco Sud.