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L'urlo di Sergio Urru saluta la netta affermazione di O'Juke nel St Leger Italiano (Foto Dena - Snaitech)
St. Leger Italiano: O’Juke, una bella realtà
27 Ottobre 2018

Diviso tra piano e ostacoli il programma del sabato da San Siro che aveva nel Premio St. Leger Italiano, Gruppo 3 sui 2800 metri della pista grande, l’appuntamento più atteso. Nutrita come sempre la presenza di ospiti, in particolare tedeschi, ai quali il betting guardava con particolare attenzione. E invece a svettare sono stati i colori italiani, nello specifico quelli della scuderia Allegria, grazie ad un O’Juke che è una bella e solida realtà: vincitore a quota shock di una maiden a maggio, poi ottimo secondo di Henry Mouth nel Gran Premio D’Italia Listed, il 3 anni allenato da Lucia Lupinacci aveva fatto le prove generali vincendo al rientro il Premio Duca D’Aosta HL nonostante fosse ancora a corto di preparazione, e oggi, alla quinta corsa della carriera, ha confermato di essere un fondista con i fiocchi. Questa edizione del St. Leger è stata una corsa vera, con l’ospite Valajani che ha imposto un ritmo selettivo  nella prima parte, seguito da Tirano e dal compagno di training Ernesto, mentre O’Juke si è mantenuto a centro gruppo, ai lati di Great Aventura; dopo aver rifiatato in piegata, ai 600 finali Valajani è ripartito in lunga progressione, sempre seguito da Tirano ed Ernesto e da O’Juke che si è proposto a centro pista dando subito l’impressione di avere i migliori argomenti: impressione confermata negli ultimi 200 metri, quando il figlio di Jukebox Jury è passato nettamente terminando ancora in spinta, per la gioia di Sergio Urru che lo ha  montato sin dalla prova di debutto. Valajani ha corso da protagonista confermando di essere la migliore delle due pedine Markus Klug, mentre Tirano ha preceduto Ernesto per il terzo posto. Gli altri si sono staccati ai 600 finali.

L’altra prova di cartello del programma in piano era il Premio Caspoggio, condizionata di preparazione in vista del prossimo Premio Chiusura: il gran momento della scuderia Incolinx prosegue grazie all’inossidabile Greg Pass, che ha superato alla grande l’esame dei 1400 metri in pista dritta: il cavallo allenato da Nicolo’ Simondi e Vittorio Caruso ha corso sin dal via in prima linea, insieme a Musa d’Oriente, poi ai 400 finali è partito in lunga progressione scrollandosi di dosso i rivali. A centro pista, Pensierieparole è riuscito a piegare la solita generosissima Musa D’Oriente per il secondo posto: quarto l’ospite Benidiction su Law Power, che ha un pò mollato la presa nei 150 finali.
Nel Premio Ludovico Agosta, handicap per la generazione più giovane sui 1800 metri in pista media, ha centrato la prima vittoria della carriera l’attesa Commander Girl: la cavalla di Sergio Dettori (altro team in ottimo momento) ha corso sui primi per passare a traguardo lontano e mantenersi in vantaggio sino in fondo, con Mario Sanna in sella. Lodai e Siang si sono disputati il secondo posto in un prolungato testa a testa, alla fine risolto dal primo.

La prima parte del pomeriggio era invece riservata ai saltatori. Nel Premio Paolo Solaroli di Briona, cross country sui 3000 metri, su un percorso che conosce come le due tasche, una strepitosa Vanessa del Cardo, naturalmente in coppia con il proprietario Daniele Tonelli, ha imposto ancora una volta la sua legge: la cavalla allenata da Stella Giordano ha indicato la via ai rivali, sull’ultima curva ha respinto l’attacco deciso di Monte Pelmo e nell’ultimo tratto in piano si è distesa benissimo, denotando eccellente condizione. Monte Pelmo (che aveva seguito da vicino la battistrada) è calato negli ultimi metri, superato da Lost Monarck e da Mentore che sono terminati nell’ordine alle piazze.

Si temeva che l’impegno nel Gran Premio Merano potesse pesare sulle gambe di alcuni dei protagonisti del Premio Lainate, la condizionata in steeple sui 4000 metri per cavalli di 4 anni e oltre: di certo la fatica non si è fatta sentire per Company of Ring: il cavallo di Paolo Favero si è messo sulle tracce di Catalaunian Fields, che prima del salto dell’oxer aveva assunto con decisione il comando dando una brusca accelerazione alla prova, è passato in vantaggio sull’arginello quando il compagno di training ha avuto una incertezza retrocedendo in coda, e da lì in poi il portacolori della scuderia Milano ha controllato i rivali, accelerando in progressione sulla diagonale breve e poi sottraendosi al tentativo di Sbarazzino, che ci ha provato sino in fondo mentre Ole Caballero ha mollato leggermente la presa terminando al terzo posto.

Dopo la vittoria al debutto italiano a Merano, Au Pied Leve si è confermato un interessante interprete delle siepi siglando il Premio Ettore Tagliabue, la condizionata sui 3600 metri per i cavalli di 4 anni: il cavallo allenato da Ludwig Haris, con in sella Jiri Kousek, ha lasciato scandire il ritmo a Musique de La Nuit, poi è entrato in azione sulla diagonale breve, accelerando e trascinandosi Padrinho e Sansiro: i tre sono entrati molto vicini in dirittura, con Au Pied Leve che si è mantenuto in vantaggio sino in fondo mentre Sansiro ha rimontato Padrinho per il secondo posto.