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Thunderman sfugge a Chestnut Honey e sigla l'edizione 2019 del Premio Guido Clerici (Foto Dena - Snaitech)
Thunderman e Cima Fire promossi a pieni voti
31 Marzo 2019

Riunione domenicale da San Siro per larga parte dedicata ai tre anni, d’altronde si sta entrando nella fase “calda” della stagione. Ad aprire il pomeriggio il Premio Guido Clerici, tradizionale condizionata sui 2000 metri in pista media e valido test di preparazione in vista del prossimo Filiberto, con quattro i soggetti al via, tutti presentati da Alduino Botti che però ha chiesto ai fantini una corsa “vera” in modo da avere un responso attendibile per tracciare i programmi futuri. E il verdetto della prova ha promosso Thunderman: il portacolori della Dioscuri, con Fabio Branca in sella, ha corso in testa praticamente dal via imponendo alla gara buon ritmo ed è ripartito a inizio dirittura quando Chestnut Honey si è affacciato all’esterno; in lunga progressione, il grigio non si è mai fatto avvicinare e ha centrato così la terza vittoria della carriera. Una bella conferma per il figlio di Blu Air Force, che pure aveva penato nelle prime uscite per togliersi l’etichetta di maiden causa un “caratterino” niente male, che ancora rimane da affinare. Chestnut Honey (che, va ricordato, rientrava dalla prova del Berardelli di inizio novembre) è sembrato per un attimo in difficoltà in retta ma appena avvicinato da Galactic Giant è ripartito e ha chiuso secondo, mentre Lucky Loser ha mollato la presa ai 300 finali.

Nel Premio Alberto Chantre, la condizionata “gemella” riservata alle femmine in preparazione per le Oaks, Cima Fire ha corso in bel progresso rispetto al rientro non troppo brillante fornito nel Premio Cesare Degli Occhi: ai lati della battistrada Mubay Rose, la portacolori della scuderia Coktail allenata da Bruno Grizzetti è passata ai 400 finali e sostenuta da Silvano Mulas ha retto bene sino in fondo. La lotta per il secondo posto è stata risolta da Elisa Again, che ha fatto a “sportellate” per quasi tutta la retta con Commander Girl riuscendo a liberarsi solo nei 100 finali, in tempo  per rimontare Despina per il secondo posto; Commander Girl ha concluso quarta a ridosso, Askil ha provato ad avanzare lungo lo steccato in retta ma la scelta, sul calo della battistrada Mubay Rose, si è rivelata infelice.

L’altra prova di cartello era il Premio Mario Locatelli, Handicap Limitato su 2400 metri in pista grande per cavalli di 4 anni e oltre. Nonorante fosse al rientro da novembre, Pretending ha fatto valere i diritti della classe: con Dario Vargiu in sella, il portacolori della scuderia Effevi ha tenuto nel mirino il battistrada Rossese passando in vantaggio prima del paletto dei 200 finali per controllare il ritorno di Burgraff, finito bene alla distanza a regolare Caterpillar, terzo a ridosso.

I tre anni avevano a disposizione anche due maiden: il Premio Razza del Soldo, sui 1600 metri in pista media, ha avuto un dominatore assoluto in Enfant Prodige, che con in sella Dario Vargiu dopo gara di testa ai 400 finali ha salutato la compagnia imponendosi con larghissimo vantaggio. L’alleato Walk With Me ha completato l’en plein della scuderia Effevi inscenando un bel recupero in dirittura dopo che sulla curva era apparso in difficoltà. Terzo posto per il debuttante Nap Time, male Le Soupirant, che era tra gli osservati speciali dopo il buon debutto nel Gardenghi.

Battuto al debutto, Agente Segreto non ha fallito la missione alla seconda uscita, siglando con bel piglio il Premio Razza di Vedano, l’altra maiden programmata sui 2000 metri in pista media. Memore della precedente esperienza, Fabio Branca ha temporeggiato il più a lungo possibile prima di produrre l’allungo, oggi però l’allievo di Nicolo’ Simondi ha risposto bene e non ha mai dato segnali di flessione tenendo a distanza di sicurezza Keep On Fly che lo ha marcato stretto per tutto il percorso. Terzo posto per No Pasaran, confermando in pieno i valori espressi dalla maiden del 16 marzo.

Due handicap hanno concluso il pomeriggio: nel Premio Verano Brianza, sui 2000 metri in pista media per cavalli anziani, è tornata al successo Eugubina, a digiuno dalla vittoria ottenuta nella maiden d’esordio: con Andrea Mezzatesta in sella, la cavalla del Team Biondi ha piegato nel finale un generoso Notturno Ligure, che ai 200 finali era passato sul battistrada Katsumoto. Terza a ridosso ha concluso Faradays Spark su Alshalaal, quest’ultimo piuttosto sacrificato nel finale (i commissari dopo inchiesta hanno confermato l’ordine di arrivo).

Di nuovo i tre anni di scena nel Bernareggio, sui 1700 metri sempre della pista media: gara risolta in volata da Zeila, Gabriele Cannarella in sella per il training di Cristiano Fais, che nel finale ha preso la meglio di misura ma chiaramente su No Boarding, mentre Sopran Nossol lungo lo steccato ha conservato il terzo posto su Oyala de L’Alguer.