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Alessandro Bar beffa Aphrodite Bi nel clou di sabato al Sesana (Foto Rosellini - Snaitech)
Alessandro Bar beffa Aphrodite Bi
13 Giugno 2020

Consueto appuntamento del sabato all’ippodromo Sesana. Al centro del pomeriggio il Premio Domegge, una prova sui 1640 metri per cavalli di 4 anni: subito in testa, una decisa Aphrodite Bi tentava la fuga in avanti completando il km in 1.15.2 e non permettendo ai rivali di avvicinarla. L’appostato Alessandro Bar però riusciva a restare “al gancio” della battistrada e negli ultimi metri la coglieva in leggero calo beffandola all’interno, all’ottima media di 1.13.7 con Karim Berri in sediolo. All of Host pedinava all’esterno Amazon Font, doveva muovere a traguardo lontano per aggirare la rivale poco produttiva ma nei 300 metri finali non aveva energie per perseverare nello sforzo e doveva adeguarsi al terzo posto. Falloso dopo 700 metri Asnaur dei Rum mentre provava una difficile risalita in terza ruota.

Apriva il pomeriggio il Premio Hosenfeld, una “reclamare” sui 1640 metri per cavalli anziani: corsa condotta a ritmo brillante da Troy Bonest (600 iniziali in 43.8, km in 1.14.6) sotto il pungolo di Une Passion Play dietro al quale agiva Zinder dei Greppi: poco dopo il km Une Passion Play passava in testa sull’errore improvviso del battistrada ma era subito preso di mira da Zinder dei Greppi che con Michela Racca liquidava in breve il rivale e allungava sicuro, chiudendo a media di 1.14.1 mentre Zemon Cc Sm batteva a sua volta Une Passion Play per il secondo posto.

Gentlemen protagonisti nel Premio Gitruf Mo, una “reclamare” sui 1640 metri per cavalli di 4 anni: con Matteo Angeloni, Aquila coglieva bel lancio dal 5 conquistando il comando su Akiko Font, controllava il pressing di Avila dei Greppi (poi in errore al mezzo giro finale) e in retta si salvava dall’affondo incisivo di Anouk Grad, impegnato in terza ruota nei 400 finali. Media di 1.15.9 per la vincitrice, al secondo successo della carriera, mentre l’appostata Akiko Font chiudeva terza a contatto con i primi due. In errore dopo 400 metri Allison Op.

Notevole prestazione di Vinci per Noi nell’altra prova riservata ai gentlemen, il Premio Abbondio aperto ad anziani di cat. F: respinto al via da Sama Jet, il cavallo allenato da Andrea Scatolini e guidato da Francesco Fronzoni si sistemava in scia alla battistrada, sul penultimo rettilineo spostava in anticipo su Spirit Roby, passava in breve in vantaggio e andava dritto alla meta, chiudendo a media di 1.14.9. Finiva bene a centro pista in retta Victor dei Ronchi a far suo il posto d’onore su Sama Jet, mentre Spirit Roby non perseverava nei 200 finali e chiudeva quarto. Subito out al via il favorito Zampillo Op.

Un perfetto gioco di squadra dietro il successo di Burrasca Op nel Premio Caligi, la “reclamare” sui 1640 metri per cavalli di 3 anni: Bonita Col, l’altra portacolori della scuderia Rione Cap, sfilava dopo 500 metri su Blue Grass Font, riduceva il ritmo e si faceva avvicinare dalla compagna di colori guidata da Igor Guasti: quest’ultima al mezzo giro finale riusciva ad arginare il pressing in terza ruota di Belvolo, scavalcava l’alleata e svettava a media di 1.14.9 respingendo sino in fondo il cavallo di Afrim Shmidra che vedeva così rinviato ancora una volta l’appuntamento con la vittoria: terza Bonita Col.  

Parecchio movimentato il Premio Scopigno, la prova sui 2040 metri per cavalli di 3 anni: nella concitata fase iniziale sbottava di galoppo l’atteso Bellini Grif, era così Battiato Jet a passare su Beverly Jet: sul battistrada muoveva e sfilava Battisti Grif, che a sua volta veniva superato al km da Beverly Jet per riproporsi subito al largo: sul penultimo rettilineo il cavallo allenato da Francesco Alessandrini e guidato da Antonio Greppi sferrava un deciso attacco al rivale, passava e si manteneva in vantaggio sino in fondo per vincere a media di 1.16.7 sui 2040 metri, mentre Battiato Jet faticava a tenere il contatto e chiudeva terzo.

Incassata la sconfitta “bruciante” con Aphrodite Bi, Massimo Barbini si riscattava prontamente nel Premio Albiano grazie a Zeus di Girifalco: il portacolori di Franco Rossini volava in testa, si metteva al riparo da qualsiasi insidia con un allungo perentorio ai 600 finali e vinceva isolato a media di 1.14.7. A distacco Zilli chiudeva secondo su Vasco Mede Sm.