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Alex Mede Sm domina il Premio Sant'Ambrogio 2018 all'Ippodromo Snai La Maura (Foto Dena - Snaitech)
Alex Mede Sm in scioltezza
7 Dicembre 2018

Anticipato a venerdì 7 dicembre, in occasione della Festa del Santo Patrono di Milano, l’appuntamento settimanale con il trotto a La Maura. Il Premio Sant’Ambrogio, la prova di cartello della giornata, non ha offerto sorprese, la corsa si è chiusa in pratica dopo 400 metri, quando il favoritissimo Alex Mede Sm è sfilato al comando sull’accondiscendente Azalea Gar: il cavallo di Holger Ehlert affidato a Roberto Vecchione ha svolto il compitino senza patemi,centrando il secondo successo della carriera a media di 1.14.8. Il figlio di Ganymede ha indubbiamente un buon motore, anche se spesso è ancora condizionato da errori. Buono il finale di Avasinis Jet, che ha agito in scia a Anayti D’Asti e poi in retta è finita forte a battere l’appostata Azalea Gar per il secondo posto. Ares Ek ha confermato tutte le perplessità incappando nell’ennesima squalifica.

Il convegno è stato aperto dai gentlemen impegnati nel Premio Naora Bi, dove Ulrica Many ha confermato le attenzioni ricevute al betting con un ben calibrato percorso di testa: nelle mani di Matteo Zaccherini, la cavalla di Pietro Demuru ha difeso la corda al via, ha potuto gestire le energie fino a metà gara, quindi ha risposto al pressing di Urniano allungando in progressione e in retta, pur senza staccare, ha controllato sino in fondo i rivali a media di 1.15.5, con gli 800 finali in 59. Per il secondo posto Venerdi, dopo aver usufruito della scia di Urniano, ha stampato il rivale proprio sul filo di lana.

Nel Premio Victorious Tail l’imbattuto Zeppelyn Kyu Bar ha centrato la sesta vittoria: Alex Gocciadoro ha chiarito subito le cose sveltendo il suo allievo nelle sgambature, difatti il figlio di Ready Cash è partito forte strappando di forza la leadership a Zenalda dopo 300 metri violenti e completando i 600 iniziali in 42.8, e dopo aver provato a riprendere fiato è stato costretto di nuovo a pigiare sull’acceleratore quando Zigano si è affacciato all’esterno: il portacolori della scuderia Louisiana si è fatto minaccioso ma sulla risposta del battistrada ha dovuto allentare la morsa, Zeppelin così si è svincolato ed è andato al traguardo al nuovo personale di 1.12.2 mentre invece Zigano si è disunito ai 70 finali, lasciando così la piazza d’onore al rientrante Zagor Roc su Zenalda, poco incisiva nei 300 finali accusando il violento parziale iniziale.

Pronto bis di Alessandro Gocciadoro con Vikinga di Pippo nel Premio Holiday Road, prova a resa di metri sulla distanza del miglio: nonostante si avviasse al secondo nastro, sull’errore di molti rivali (tra cui l’atteso Demon Bar e Variago Selva, quest’ultimo vittima di un agganciamento) la figlia di Conway Hall si è ritrovata subito terza al via, sull’ultima curva ha superato la “marcatura a uomo” dell’altra penalizzata Uptown Kronos (seconda dal via) e in retta ha piazzato passo superiore svettando a media di 1.14 sui 1670 metri sulla rivale di Cristian Rizzo e su Seduttore Park, unico superstite dello start nella giravolta, che aveva tentato la fuga in avanti ma poi conseguentemente in affanno in retta.

Nonostante fosse al rientro dopo sei mesi di stop, la “voce della pista” Vertudes non ha tradito i suoi sostenitori nel Premio Ken Warkentin: affidata ad Antonio Barbaro, la cavalla di Remigio Talpo si è fatta trovare pronta e si è resa intangibile al termine di un sicuro percorso di testa completato a media di 1.14.1. Per la verità, sul calo di Tempesta di Grana (che al via ne aveva mantenuto la scia), Valent Sf si era avvicinato minaccioso ai 400 finali, ma in retta Vertudes ha mantenuto a distanza di sicurezza il cavallo di Holger Ehlert che si è dovuto accontentare del secondo posto, mentre più indietro Rene’ D’Orio è emerso al terzo posto su Take Me Home.

Chiusura di pomeriggio con i tre anni a confronto sui 1650 metri nel Premio Jambo. Reduce da sette “r.p.” consecutivi, Zingara Three ha ritrovato l’assetto dei giorni migliori: nelle mani di Andrea Farolfi, la cavalla allenata da Mauro Baroncini è andata in testa e ha proseguito sicura sino al traguardo, centrando la prima vittoria della carriera a media di 1.14.8, nuovo personale. Hanno sfruttato a dovere il treno imposto dalla vincitrice gli appostati Zodiak Si e Zeman Bini, terminando alle piazze secondo le posizioni conquistate dal via.

Nel corso del convegno è stato osservato un minuto di silenzio per onorare la memoria dell’Ingegner Tomaso Grassi, scomparso lunedì 3 dicembre.