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Ur Tab di Azzurra e SImone Levacovich dominano il TQQ di venerdì a La Maura (Foto Dena - Snaitech)
Ur Tab di Azzurra, scacco ai più attesi
25 Febbraio 2022

In attesa della domenica incentrata sul Premio Encat, il venerdì di corse a La Maura proponeva spunti molto interessanti, in particolare nel Premio Carnevale, lo spettacolare invito sui 1650 metri per cavalli anziani che fungeva da Super TQQ. Ritirato l’atteso Bullo Gec a circa un’ora dal via, la prova vedeva la vittoria a sorpresa del trascurato Ur Tab Di Azzurra: il toscano affidato a Simone Levacovich volava di pacca al comando dal 7 e sciorinava prestazione notevole, staccando il gruppo con un penultimo quarto in 27.9: seppure stanco, in retta l’allievo di Andrea Baveresi sapeva amministrare il vantaggio chiudendo a media di 1.12.8. La volata per il secondo posto era risolta da Amarcord, che all’estrema attesa si ingambava in mezzo alla pista nel mezzo giro finale e finiva fortissimo a centro pista, mentre una generosissima Brooklyn Lux (per gran parte del primo km in costante terza ruota) resisteva al terzo davanti a Vistamar. Completava il podio del Quinte’ Alchimia di Casei, per la quale le cose sembravano essersi messe benissimo dopo partenza volante dalla seconda fila con la quale si era subito sistemata nelle prime posizioni: e invece la cavalla di Baroncini nel mezzo giro finale aveva un percorso da incubo non trovando mai il varco per sprintare, complice anche la presenza dello scarrierante Zef, in errore sul penultimo rettilineo quando era ai lati del vincitore e impossibilitato a farsi da parte.

Protagonista del pomeriggio era Andrea Guzzinati, che firmava un bel triplo d’autore. Va detto che oggi la pista milanese è risultata particolarmente selettiva: molti cavalli che hanno “sparato” le migliori cartucce ai 600 finali si sono ritrovati in bolletta nel finale, e in un simile scenario il driver torinese (uno specialista nella tattica d’attesa), non poteva che andare a nozze.

Il primo centro è arrivato nella prova d’apertura, il Premio Le Touquet, l’invito sui 1650 metri per cavalli di 3 anni che vedeva al via un paio di prospetti di belle speranze: alla luce della bella vittoria fiorentina (al debutto per il training di Alessandro Gociadoro), le attenzioni del betting si sono orientate decisamente su Dream Time Bi che sfilando al comando dopo 500 metri sembrava aver messo una seria ipoteca sulla vittoria, ma il rossoverde all’imbocco dell’ultima curva si gettava improvvisamente di galoppo lasciando così in vantaggio Don’t Stop Roc, che però in retta doveva inchinarsi alla superiorità di Divo Ross: l’allievo di Andrea Guzzinati dopo partenza prudente cominciava la sua risalita al km e in retta passava da cavallo superiore, centrando la terza vittoria della carriera al nuovo personale di 1.14.1. Come dichiarato dal suo preparatore nell’intervista pre corsa, al puledro manca ancora il cambio di passo, ma il motore è assolutamente interessante. Don’t Stop Roc chiudeva seconda su Deba Dell’Olmo, unici superstiti visto che al via era sbottato di galoppo l’atteso Di Re Ur.

Bis immediato per Andrea Guzzinati ma solo in veste di catch, nel Premio Ottawa Park, la prova per femmine di 4 anni, in sulky a Canadian Kronos per il training di Erik Bondo. La figlia di Trixton sapeva replicare l’ultima, brillante affermazione milanese proponendo le battute migliori in retta dopo – manco a dirlo – corsa d’attesa. La battistrada Cardenas Baba non sapeva ribattere in retta alla progressione della coetanea ma restava seconda, con Chimera Jet senza spazio alle sue spalle: al via si era estromessa la favorita Calypso degli Dei.

Il Premio Polansky Park, la maiden sui 1650 metri per cavalli di 3 anni (tutte femmine al via), ribadiva quanto espresso in precedenza: la corsa sembrava saldamente nelle mani di Dark Angel Font, che aveva superato la consenziente Dreamer Bi dopo 400 metri e dopo metà gara comoda aveva preso vantaggio sparando un penultimo quarto in 28.1: nei 300 finali però l’azione della portacolori della No.Ma.Farm si appesantiva e su di lei tornavano le rivali, tra le quali la più incisiva era Dream Lady, che a media di 1.16.7 regalava il terzo successo del pomeriggio ad Andrea Guzzinati e il doppio da trainer a Erik Bondo. Dreamer Bi chiudeva terza a contatto, Doppiavu’ e Don Perignon si erano invece estromesse sulla prima curva.

Nel Premio Tuder Park, la prova sui 2250 metri per cavalli di 4 anni, arrivava la vittoria a sorpresa di Codrignano Gadd, che non figurava tra i più attesi ma aveva ricevuto qualche attenzione al betting. Con il favorito Candelario subito fuori gioco, Claudia Pink conquistava il comando e provava a ridurre la prova ad una volatina, ma sotto il pungolo di Castellamzam Sa doveva sparare le migliori cartucce sul penultimo rettilineo e in retta non sapeva reagire alla progressione dell’allievo di Salvatore De Lorenzo, in sulky al quale Marco Stefani timbrava il cartellino anche in questo pomeriggio milanese. Media di 1.17.2 e prima vittoria in carriera per il figlio di The Lindy Reserve, mentre Claudia Pink restava seconda su Castellamzam Sa.

Non è stato un pomeriggio particolarmente fortunato per Alessandro Gocciadoro, ma il driver di Noceto ha comunque trovato l’acuto nel Premio Quel Dra, la prova a resa di metri per cavali anziani, grazie ad Ari Lest che replicava la recente vittoria con un bel percorso in costruzione, avvicinando gradualmente la battistrada Zonda Cup per dominarla in rette e sfuggire al finale di Vaomar, finito forte in retta dopo aver palesato qualche difficoltà di andatura durante il percorso. Media di 1.15 per il glorioso figlio di Pascia’ Lest. Sul calo di Zonda Cup era terza Bujumbura, mentre nella giravolta si era estromessa Bananarama Jet, eletta favorita dopo l’ottima prestazione in un recente TQQ torinese.

Gentlemen proprietari al via nel Premio Lelia del Ronco, per cavalli di cat. F/G sula distanza dei 1650 metri: Graziano Reggiani era bravo a capitalizzare la posizione in prima fila con Tacabanda Fi per sfilare in testa in 600 metri, proseguire a passo costante e difendersi sino in fondo, a media di 1.15, da Biscuit del Nord, bene in quota malgrado tragitto in gran parte allo scoperto. Anzon dava strada al vincitore e pur calando al mezzo giro finale riusciva a conservare il terzo posto, anche perché sull’ultima curva Zirconio Cr di galoppo creava un pò di trambusto.