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Azdora piega il compagno di training Albatros Joy nella gara di cartello del convegno di venerdì a La Maura (Foto Dena - Snaitech)
Azdora da opportunista
12 Giugno 2020

Clou del pomeriggio il premio Giuseppe Bi, una “maratonina” sui 2700 metri per cavalli di 4 anni: dei cinque partenti rimasti dopo la defezione di Artu’ Mabel, ben tre erano presentati da Alessandro Gocciadoro, e tra questi anche la vincitrice, quella Azdora che ha superato brillantemente l’esame distanza. Lo schema indubbiamente è venuto a pennello alla figlia di Donato Hanover, che Andrea Guzzinati (al secondo successo del pomeriggio) con una giravolta veloce dal secondo nastro ha subito sistemato in seconda posizione dietro la compagna di training America Ek: quest’ultima ha trottato tranquilla il primo km sul piede dell’1.19 aumentando sensibilmente la cadenza quando il favorito Aber dell’Olmo ha mosso all’esterno: i 600 dal km al miglio sono stati volati in 42, ma Aber dell’Olmo ha proseguito la sua risalita e sull’errore improvviso della battistrada ad 800 metri dal traguardo è potuto sfilare al comando: l’allievo di Baroncini però aveva sparato le cartucce migliori ed è stato così preso di mira da Albatros Joy, che lo ha sopravanzato in retta ma a sua volta si è dovuto arrendere alla più fresca Azdora. Media di 1.16 per la portacolori di Mauro Prospero, con ALbatros Joy che ha completato l’en plein degli effettivi del Noceto Team: Aber dell’Olmo in retta si è gettato di galoppo, così terzo ha concluso A Wonder Bi.

Apertura di pomeriggio con i gentlemen impegnati in sediolo a cavalli di 3 anni nel Premio Memory Gams: con Dante Bosia in cabina di regia, Bolt Prav onorava il ruolo di favorito con un perentorio percorso d’avanguardia, respingendo nella fase iniziale Brabus Rocket (che poi si accodava secondo), controllando lungo il percorso la risalita esterna di Blumen Indal, quindi allungando all’ingresso in retta per amministrare il vantaggio nei metri finali e centrare il primo successo della carriera, a media di 1.15.3. Blumen Indal recuperava sul vincitore ma quando il discorso-vittoria era già chiuso e doveva accontentarsi del secondo posto su Bob Marley Jet che terminava bene dopo averlo pedinato all’esterno.

Vincitore al rientro a Roma, Alfa Wise As si ripeteva prontamente nel Premio Pecos Bi: con Santo Mollo in sediolo, l’allievo di Erik Bondo andava d’acchito al comando e riduceva la corsa ad una volata di 600 metri dopo un primo km ad andatura turistica completato in 1.20: l’ultimo mezzo miglio veniva volato in piena spinta in 41.8, media finale di 1.16.1. Con simile svolgimento era impossibile per i rivali cambiare l’inerzia della gara: Alcatraz Club e Ajaccio si sistemavano alle spalle del battistrada e in tale ordine trainavano alle piazze, mentre Aster Prav aveva sbagliato al via.

Gran bell’esordio, quello di Becoming nel Premio Darwin Bi, la prima delle due prove del pomeriggio riservate ai 3 anni. Logicamente ancora macchinoso, il debuttante presentato da Mauro Baroncini e affidato ad Andrea Farolfi mostrava però potenziale notevole: il suo interprete doveva “guidarlo”, nella prima fase quando per un attimo ha pure rischiato di confondere l’andatura, ma poi una volta messo sulle gambe, il figlio di Brillantissime agiva sul passo vincendo infine la resistenza della compagna di training Bugia D’Amore al termine di un percorso esterno concluso a media rilevante di 1.14.8, con l’ultimo mezzo miglio in 59.2. Niente male davvero. Esente da errori, Bugia D’Amore tornava a fornire una prestazione all’altezza e si è dovuta inchinare solo a un coetaneo che, da quanto visto, potrebbe essere un prospetto molto interessante. Al terzo posto l’appostato Byron del Ronco: Hadrian du Mont ava sbagliato sulla prima curva, Bellissima Gar non era incisiva nel tentativo di risalita all’esterno.

Ancora 3 anni ma di migliore qualità e immediato bis per Mauro Baroncini in veste di trainer: sveltitosi a partire, Brillant Ferm rilevava dopo 400 metri la compagna di colori Bella degli Dei, riduceva drasticamente il ritmo completando il km in 1.20 e frazioni e serbava così energie per arginare l’attacco violento di Brand Roc, progredito in terza ruota dall’ultima posizione nel mezzo giro finale: guidato da Andrea Guzzinati, ribatteva brillantemente al rivale della scuderia Sant’Eusebio ein retta prendeva un chiaro vantaggio terminando lo sforrzo a media di 1.15.9, con un ultimo km molto veloce in 1.12.9. Molto bene anche Brand Roc, che esauriva un pò lo spunto in retta ma salvava comunque un buon secondo posto, considerate le evenienze tattiche. Bella degli Dei perdeva qualche battuta sull’ultima curva ma restava terza riavvicinandosi nei metri finali confermando l’ottimo lavoro di Mauro Baroncini con i tre anni.

Seppure al rientro, Zandroz confermava il buon feeling con il traguardo centrando la quarta vittoria nelle ultime cinque uscite: sempre con Flavio Martinelli in sediolo, il cavallo allenato da Giorgio Carini pedinava nella risalita esterna Vintage Tur, sfruttava l “lavoro sporco” del rivale che debellava un labile Zax Club già sull’ultima curva, e in retta lo sopravanzava chiaramente, a media di 1.14.6. Il trascurato Vintage Tur sfiorava il colpaccio a grossa quota correndo comunque al di sopra delle attese. In netto calo Zax Club, in errore Zagor Roc all’ingresso in retta quando era a tiro dei primi, allo speed emergeva al terzo posto Zonzo bruciando Zia Teresa.

Senza sussulti il Premio Cortez Bi, l’altra maratonina a resa di metri che aveva come protagonisti anziani di cat. F/G: come da copione Dabolo Castelets andava in avanti su Ubi Jet e poteva condurre indisturbato con il gruppo disposto in lunga fila indiana completando il miglio in 2.03. Sul penultimo rettilineo il battistrada accelerava ma non riusciva a scrollarsi di dosso Ubi Jet, il quale appena in retta muoveva all’attacco e con Max Castaldo in sediolo disponeva con facilità del rivale, a media di 1.16.2 sui 2700 metri (con il km conclusivo 1.14). Molto più indietro Zelik Roc vinceva la volata per il terzo posto su Rene’ D’Orio.

In mezzo a tante gare “tattiche”, facevano eccezione le ultime due prove. Nel Premio Rugiada Bi, riservato ad anziazi di cat. D sui 1650 metri, un determinato Top Gun America andava presto in pressing sulla favorita Talisker Horse, che era sfilata in breve su Uma D’Asti: i due se le davano di santa ragione dai 600 metri in poi, con l’allieva di Santo Mollo che reagiva con coraggio e rientrava al rivale in retta. Ma come spesso capita, tra i due litiganti spuntava il terzo incomodo, oggi nelle fattezze di Vicki Laksmi: ancora penultimo sull’ultima curva, il cavallo di Alessandro Gocciadoro con Federico Esposito in sediolo si produceva in uno spettacolare rush finale “stampando” proprio in zona traguardo la favorita a media di 1.13.5. Terzo a contatto Top Gun America salvatosi dal finale di Van Helsing Font e di Zilath Jet.

Sfortunata a Torino (in errore sull’ultima curva mentre stava passando al comando), Vigogna Jet si rifaceva nel Premio Okayama, la prova sui 1650 metri per cavalli di cat. F/G: l’allieva di Santino Mollo lasciava saggiamente sfogare in avanti Ultrasonido, che non si risparmiava dopo aver conquistato il comando, quindi muoveva sul penultimo rettilineo per passare già sull’ultima curva: stavolta senza fare schrezetti, la figlia di Pine Chip che veste la giubba di Edoardo Guida si distendeva bene in retta svettando a media di 1.14.2. Zaffiro Gzo ne seguiva le mosse ma non riusciva a minacciare la rivale in retta, idem Tamboss, poco incisivo dalla terza pariglia e relegato al terzo posto davanti allo stanco Ultrasonido.