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Barbaresco Grif batte Banderas Bi e vince l'edizione 2020 del G.P. Nazionale (Foto Dena - Snaitech)
Barbaresco Grif, un Nazionale da record: 1.12.1
6 Settembre 2020

Partiamo dal ragguaglio cronometrico, 1.12.1: l’edizione 2020 del Gran Premio Nazionale ha regalato il nuovo record della corsa e insieme la migliore prestazione per un 3 anni sulla pista sulla distanza dei 2250 metri. A fare “strike” è stato Barbaresco Grif, portacolori della scuderia Esposito che da quando è passato al training di Holger Ehlert e ha trovato le “mani” di Enrico Bellei, ha centrato due Gruppo 1, il Città di Napoli e, appunto, la prova milanese, in questo emulando Blackflash Bar che da parte sua ha firmato Marangoni e Giovanardi. Saranno chiaramente loro due, risultati alla mano, i favoriti del prossimo Derby, anche perché potranno prepararsi al meglio evitando le batterie che sono in programma tra meno di due settimane. E’ stato un Nazionale trionfale per Holger Ehlert, che insieme alla conferma del vincitore ha ritrovato Banderas Bi ai migliori livelli: il secondo posto del portacolori della Regina Horses per come è maturato è un risultato di grande spessore che lo ricandida ad un ruolo di vertice nella generazione dopo un paio di prove non del tutto convincenti. Barbaresco Grif e Enrico Bellei sono stati perfetti nello sfruttare al meglio uno schema di corsa molto tirato e il miglior numero, con Bolero Gar che ha rilevato in breve al comando Boltigeur Erre e ha condotto a ritmo brillante, completando un primo km in 1.13 e frazioni: il vincitore seguiva acquattato in terza posizione, Babirussa Jet aveva provato ad avanzare all’esterno ma si era fermata al sulky dell’allievo di Bellei, mentre nell’ultimo giro cominciava la risalita in terza ruota Banderas Bi, costretto nelle retrovie dopo partenza infelice: nonostante un penultimo quarto in 28.1 e l’anticipo di Boltigeur Erre che lo costringeva ancora in terza ruota, Banderas riusciva a progredire e a raggiungere Bolero Gar, che all’imbocco della retta, appena richiesto dal suo interprete, sbottava di galoppo rimettendosi in breve ma incappando nella squalifica. Banderas passava, ma a quel punto Barbaresco Grif aveva energie più fresche da mettere in campo e passava netto per l’en plein del trainer tedesco. Terza a sorpresa Bahia Pax, filtrata per varchi interni sfruttando la scia del vincitore, mentre Bigbusiness Arc dopo risalita dalle retrovie raggiungeva sul palo per il quarto posto Bolero Gar (peraltro poi squalificato), con Babirussa Jet (che ha subito il calo di Boltigeur Erre) così promossa al quinto.

A secco nella prova di cartello del pomeriggio, Alessandro Gocciadoro ha probabilmente trovato un’altra pedina per le prossime batterie del Derby. Nel Premio Ilaria Jet, alla prima uscita per il training del team di Noceto, lo stimato Bepi Bi ha dato un saggio del potenziale di cui dispone: dopo aver rilevato in breve Bananarama Jet, Gocciadoro ha pigiato sull’acceleratore tanto per sentire rombare il motore, e il rossoverde ha rombato forte, sparando parziali vertiginosi (600 in 42.1, 800 in 57.3, km in 1.11.4) continuando di gas sino al traguardo e chiudendo a media di 1.11.5, eguagliando così il record di Unicka per un cavallo di 3 anni sulla distanza dei 1650 metri a La Maura. A largo intervallo, Brillant Ferm ha vinto la corsa degli altri regolando Bananarama Jet.

Gocciadoro aveva cominciato bene la riunione nel Premio Viking Kronos , la prova per i giovanissimi, ancora con un neo allievo e ancora facendo tremare i cronometri: imbattuto nelle due precedenti uscite, l’ottimo Callmethebreeze si è esibito in uno squillante percorso di testa da 1.13.7, miglior prestazione stagionale per un 2 anni indigeno, nel quale hanno fatto sensazione gli 800 finali in 56.5 e soprattutto l’allungo operato in retta, con cui ha staccato i rivali con irrisoria facilità. Per il figlio di Trixton e Gilly Lb dovrebbero ora aprirsi orizzonti francesi. Ottimo secondo Croizeross, che ha confermato la vittoria ottenuta al Breda correndo per l’ultimo giro aria in faccia, mentre al terzo ha concluso l’appostato Ceres Prav.

Decisamente più equilibrato nei pronostici della vigilia era il Premio Giulia Grif, l’altra prova per i 2 anni riservata però alle sole femmine. Il training di Tiberio Cecere in questi casi è sempre un ottimo appiglio, e Caramel Club ha confermato in pieno l’ottima impressione destata in occasione dell’esordio vittorioso a Torino: sempre con Vincenzo Piscuoglio dell’Annunziata in sediolo, la portacolori della scuderia Giovi ha seguito all’esterno le mosse di Cherie Vit, sull’ultima curva ha spostato in terza ruota per anticipare lo scatto di Cash Bank Bigi e nei 300 finali ha messo in campo passo superiore per passare netta in retta e svettare a media di 1.14.4. Cash Bank Bigi in retta non era perfetta di meccanica e probabilmente si è dovuta accontentare ma è piaciuta anche lei considerata l’ultima curva in quarta ruota, mentre Compilation ha battuto per il terzo una labile Camelia.

Il momento decisivo del Premio Orsia, l’invito per femmine di 4 anni, è stato allo stacco, quando All of Host di precisione è riuscita a scavalcare Archidamia: una volta in testa, la cavalla di Gennaro Casillo guidata da Antonio Di Nardo ha badato soprattutto a non concedere spazio alla rivale, lasciandosi scortare da A Wonder Bi nel primo km tranquillo (da 1.15.3). In retta Antonio Di Nardo ha allungato quel tanto necessario per mettersi al riparo dall’attacco portato da Afrodite Grif dalla seconda pariglia, mentre Archidamia è rimasta inesorabilmente chiusa all’interno, battuta sul filo di lana anche da America Ek (finita bene al largo di tutti a fare il terzo) e A Wonder Bi.

Il Premio Bangie Bi Memorial Salvatore e Giuseppe Matarazzo, la “maratonina” a resa di metri per ottimi anziani, ha visto il favorito Vicario sbagliare e uscire di scena poco prima del km. Zilath Jet intanto aveva giocato d’anticipo sui rivali sfilando al comando dopo 600 metri: dopo un miglio tutto sommato tranquillo, il ritmo si è impennato nell’ultimo giro, con l’allievo del team Restelli-Ferranti costretto ad accelerare sull’avanzata di Ulisse Effe, in scia al quale agiva Zittozitto Gso: in retta Zilath Jet provava a sfuggire ai rivali ma nei 100 finali era preda dello speed di Zittozitto Gso, “pennellato” alla perfezione da Roberto Vecchione che proprio in zona traguardo giustiziava il rivale a media di 1.15.1 sui 2740 metri, ma con il secondo km volato in 1.12.5 che dà una più precisa idea della performance del vincitore. Ulisse Effe rimaneva in quota al terzo posto.

Esito a sorpresa nel Premio Rapid Effe, la prova ad handicap sul miglio per soggetti di 4 anni: Axel WInd ha provato la fuga in avanti con un primo km in 1.11 che tuttavia non gli è bastato per tagliare le gambe all’appostato Alcarro Light e al penalizzato Adamo Dipa: quest’ultimo nel mezzo giro finale ha mosso all’esterno avvicinando il battistrada e superandolo in retta ma a quel punto Alcarro Light ha spostato e con energie più fresche si è imposto a media di 1.12.2 sui 1650 metri. Forma super per l’allievo di Salvatore Carro e guida ispirata di Max Castaldo. Ad Adamo Dipa non è bastato trottare i 1670 metri in 1.11.6 per vincere, dunque ha poco da rimproverarsi. La prova aveva perso nella giravolta l’atteso Adorni Grif.

Combattuto, anche troppo, il Premio Intitolato a Giacomo Bruno, una prova sul miglio per anziani di cat. B/C con i gentleman in sediolo. Il favorito Tinto non è scattato come ci si attendeva, poco male perché la lotta a oltranza tra Zara Caf al comando e Visia SPin in pressing continuo (600 in 41,1, km in 1.10.8) gli ha comunque spianato la strada: con Roberto Barsi in sediolo, il cavallo di Gennaro Casillo ha mosso all’esterno sul penultimo rettilineo, ha avvicinato i duellanti sull’ultima curva  e ai 250 finali è passato “sul burro”, svettando a media di 1.12. Una strepitosa Visia Spin ha conservato il secondo posto su Solista D’Esi e sulla stanca Zara Caf.