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Debutto vittorioso ma con qualche "brivido" per l'interessante portacolori della Grundy Bloodstock (Foto Dena - Snaitech)
The Last King, un debutto importante
23 Settembre 2020

Infrasettimanale da San Siro dedicato ai “routiner”, su un terreno leggermente pesante e con corse equilibrate e accattivanti sotto l’aspetto della scommessa. Una maiden per 3 anni in questo periodo dell’anno non dovrebbe avere grosso appeal, ma il Premio Scuderia Calderoni vedeva la presenza di The Last King, soggetto dalla genealogia importante che era giocoforza l’osservato speciale della prova dopo le bizze mostrate in occasione del previsto debutto del 12 settembre, quando si era rovesciato dentro lo stallo ed era stato ritirato nell’imminenza della partenza. Anche oggi il “caratterino” rischiava costargli caro: infatti il figlio di Kingman e Di Moi Oui nel tentativo di avanzare in curva, ha allargato vistosamente finendo addirittura sullo steccato opposto: Fabio Branca lo ha saggiamente assecondato rimettendolo in riga in retta e l’allievo di Alduino Botti si è poi esibito in una bella progressione che gli ha consentito di recuperare i tanti metri persi, passare di slancio ai 250 finali e vincere “fermando”. Motore sicuramente interessante, quello del portacolori della Grundy Bloodstock, bisognerà vedere se l’esperienza gli sarà utile per superare i limiti caratteriali. Al secondo posto ha concluso Sense of Wonder rimontando in zona traguardo Raysmarina che aveva a sua volta avuto ragione della battistrada Goccia Bianca.

Una debuttante era andata a segno anche nel Premio Deauville, la reclamare sui 1000 metri in dirittura riservata ai giovanissimi che ha aperto il convegno. Virgin Isla dopo un avvio non brillantissimo ha presto recuperato avanzando tra i cavalli per passare ai 400 finali, allungare e controllare le rivali: in sella alla portacolori di Leonardo Ciampoli Ivan Rossi per il training di Bruno Grizzetti. Al secondo posto Alessia Jet, costantemente in prima linea, prima ai lati di Tout Relatif poi provando a tenere sull’allungo della vincitrice, mentre per il terzo Flocon D’Or in zona traguardo ha acciuffato la favorita Fontaine D’Argent, che non ha mai cambiato passo.

Conferma di Dolcedo nel Premio Albairate, l’handicap sui 2000 metri pista circolare per purosangue di tre anni e oltre, ma con i chili in più per la vittoria del 9 settembre, il cavallo di Marco Gonnelli il successo se l’è dovuto sudare ed è arrivato solo in foto; c’è voluta tutta l’energia del suo interprete Dario Vargiu per respingere l’affondo portato da Blumont nei 100 finali, mentre King Winnie (giocato) ha corso in progresso chiudendo terzo a ridosso dei primi due.

Dopo Virgin Isla, Ivan Rossi è andato a segno nel Premio Solaro, l’handicap sui 1600 metri in pista circolare per i 3 anni valido come II Tris, con She Looks Like Fun: in discesa di categoria, la portacolori di Eugenio Goldin è avanzata in retta sfruttando gli “scarichi” di Sopran Manny, nell’ultimo furlong ha spostato per sopravanzare la rivale e si è imposta in modo molto “easy”, senza minimamente forzare. Terzo posto per Rosetta O’Hara.

Battuto con Sopran Manny, Antonio Fresu si è rifatto alla corsa successiva, il Premio Scuderia Oroblu, l’altra maiden per i cavalli di 3 anni ma sui 2000 metri, con la trascuratissima Lidya’s Rose, che in corsa non era ancora riuscita a concretizzare quanto di buono fatto vedere in lavoro. Stavolta l’allieva di Marinella Arienti ha segnato un bel progresso e si è imposta con autorità anche se i rivali odierni, va detto, non erano nulla di trascendentale: la progressione della vincitrice non ha lasciato scampo a Spicy Kiss, che era passata quasi d’inerzia ai 400 finali ma sull’attacco della rivale ha avuto poco da opporre, mentre a largo intervallo Sopran Fan ha chiuso al terzo posto. Sfortunatissima la favorita Wonder Fall, costretta a fermare in curva per infortunio.

Molto combattuto il Premio Nerviano, l’handicap sui 1500 metri in pista circolare per cavalli di 3 anni e oltre: a ridosso delle prime posizioni, Accidental Love con Andrea Fele ha anticipato bruscamente in curva Varelsa e Graziotto, è passata in retta provando l’allungo, nei metri finali è andata in difficoltà ma si è salvata dal ritorno di Varelsa con Lang Toun Lady terza quasi in linea. La giuria però è intervenuta retrocedendo al secondo posto l’allieva di Giorgia Lamberti che in retta ha pure deviato verso l’interno sacrificando ulteriormente Varelsa, in sella alla quale Mario Sanna ha avuto il merito di crederci sempre e che alla fine ha visto premiata la propria caparbietà dalla decisione degli steward. Quarto Graziotto, anche stavolta poco fortunato.

In chiusura di pomeriggio il Premio Vergano, l’handicap sui 2000 metri in pista circolare per cavalli di 3 anni valido come TQQ. Partita ancora apertissima ai 400 finali, con il gruppo disposto in un spettacolare e ampio ventaglio dal quale sono usciti  Tamacris e Good Girl all’interno e sullo steccato largo Ceraunavolta: con Dario Vargiu in sella (al bis nel pomeriggio) è stata l’allieva di Diego Dettori a spuntarla davanti a Good Girl e alla cavala di Gasparini, mentre Beautiful Grey e Cima Devil hanno completato la combinazione del Quinte’.