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Con Michael Cadeddu in sella, il tedesco SIr Polski domina l'edizione 2020 del St Leger Italiano (Foto Dena - Snaitech)
St Leger: la legge di Sir Polski
7 Novembre 2020

Molto qualitativa la riunione di sabato a San Siro: al centro del programma il St Leger Italiano, Gruppo 3 per i fondisti sulla distanza dei 3000 metri. Memore della vittoria di dodici mesi fa, Pretending ha provato a concedere il bis impostando la tattica risultata vincente in quella occasione: in testa, il portacolori della scuderia Effevi ha imposto ritmo brillante nel tentativo di togliere il fiato ai rivali, ma evidentemente la condizione non era la stessa e il figlio di Librettist in retta si è presto spento, superato ai 500 finali e poi rallentato dal suo interprete. La ribalta se l’è presa così l’ospite Sir Polski: il 3 anni presentato da Henk Grewe ha confermato di essere soggetto tostissimo e soprattutto in netta ascesa, come d’altronde i tre successi ottenuti nelle ultima quattro uscite in Patria lasciavano intendere. Subito secondo dietro Pretending, il tedesco si è presentato bene a metà retta rispondendo all’allungo di Agnes che ha dato il via alla volata finale: ai due si è unito anche l’altro ospite Troop Commander, ma Sir Polski ha prodotto le battute migliori e nell’ultimo furlong ha staccato i due rivali emergendo chiaramente, con Michael Cadeddu in sella, mentre Troop Commander ha chiuso al secondo posto dopo aver fatto a “spallate” con Agnes: la giuria però lo ha retrocesso promuovendo al secondo posto la portacolori di Luigi Roveda. Quarto recuperando qualcosa dalla retrovie  l’altro ospite Cacophonous.

Un Siberius di nuovo ammirato sui suoi migliori standard ha messo il sigillo sul Premio Carlo Porta, l’HP di classe A sui 2000 metri: con Gerard Mosse’ in sella, il cavallo di Cristiano Fais ha piazzato la sua proverbiale bordata piegando il favorito Ornais, che ai 300 finali aveva superato il battistrada Notturno Ligure provando l’allungo. La progressione di Siberius è stata però imparabile: il figlio di Moohajim in poche battute ha raggiunto il dormelliano sopravanzandolo e mantenendosi in vantaggio nonostante il tentativo di rimonta del rivale. Desire To Fire ha confermato l’ottimo momento di forma terminando al terzo posto, mentre Aurelius In Love è uscito alla distanza rimontando Kaiser Soze per il quarto posto.

Da proprietario, oltre che da trainer insieme al papà Alduino, Stefano Botti ha centrato tre successi nel pomeriggio. Il più importante quello di Amyntas nel Premio Gianni Crotti, l’Handicap Limitato sui 1600 metri in pista media per cavalli di 3 anni e oltre: il figlio di Desert Prince con Dario Vargiu in sella si è ingambato ai 200 finali per aggredire e sopravanzare, di misura ma chiaramente, Amintore, che aveva superato il battistrada Najmuddin senza però riuscire a staccare. Terzo a contatto chiudeva Armageddon sul generoso Najmuddin.

Annunciato il successo di Devolvido nel Premio Triennale di Milano, la maiden sui 1500 metri in pista media per cavalli di 2 anni che il bottiiano affrontava da netto favorito dopo il promettente esordio romano: Devolvido (anche lui un erede di Desert Prince) sempre con in sella Dario Vargiu ha rispettato le consegne ma la pagnotta se l’è dovuta sudare contro il coriaceo battistrada Sopran Aragorn, il quale ha venduto cara la pelle in retta arrendendosi solo nei 100 finali. Molto più indietro Beautiful Lioness ha concluso al terzo posto.

L’altro portacolori di Stefano Botti ad andare a segno è stato Mordimi nel Premio Ferruccio Gorni, la condizionata sui 1500 metri per i giovanissimi: stavolta con Sergio Urru in regia, il figlio di Morpheus è stato capace di replicare la vittoria firmata al debutto in un maiden romana e mantenere così l’imbattibilità  risolvendo di misura una combattuta volata a tre con il compagno di training Ragout e Canticchiando, che ai 250 finali si era presentato con piglio baldanzoso. L’atteso ospite Arion è calato ai 250 finali dopo gara di testa.

Cavalieri e amazzoni protagonisti della prova di apertura, il Premio Aldo Podesta’, l’handicap sui 220 metri in pista grande per purosangue di 3 anni e oltre e vittoria prepotente di Solitary Love, in sella Alberto Berton: l’allievo di Luigi Batzella ha seguito da vicino la battistrada Souvlaki, ai 400 finali ha sferrato l’attacco e nell’ultimo furlong è passato allungando brillantemente. Souvlaki in calo è stata rimontata da Van Winkle, mentre a lunghezze una Voluntary piuttosto opaca ha regolato il gruppo per il quarto posto.

A chiudere il pomeriggio c’erano le due finali del Circuito Cavallo di Leonardo. Nel Classic, sui 2000 metri, dopo che Roquero aveva imposto ritmo molto sostenuto, Say You Do ha provato a giocare la carta del contropiede ai 400 finali ma il suo spunto si è esaurito presto. Ha invece azzeccato i tempi Marcello Belli in sella a Mati Megabyte: a centro gruppo, l’allievo di Daniela Salerno è scattato all’inseguimento di Say You Do, è passato nell’ultimo furlong e si è sottratto alla rincorsa dei più attesi Storm Shelter e Keplero, giunti a ridosso alle piazze.

A distanza di un anno, Mernicco ha concesso il bis aggiudicandosi anche l’edizione 2020 del circuito Mile: con Claudio Colombi in sella, il grigio di Simone Fiorentini non si è opposto al via a Subiectum facendosi trainare sino all’ingresso in retta dove è scattato come una molla giocando d’anticipo sui rivali e si è progressivamente staccato: prestazione superlativa e dominio assoluto davanti a Declarationoflove e Sir Panino, finiti bene a centro pista a regolare il gruppo, ma a lunghezze dal vincitore.