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Amornero Roc sfugge all'agguato di Alcarro Light e sigla il Premio Abano As (Foto Dena - Snaitech)
Amornero Roc, vittoria meritata
19 Giugno 2020

Nove le corse in programma nel convegno di venerdì a La Maura. Alessandro Gocciadoro ha siglato “soltanto” un doppio ma ha comunque messo il suo sigillo sulla prova più ricca del pomeriggio, il Premio Abano As, dove è arrivato il secondo successo consecutivo per Amornero Roc dopo il successo bolognese. Prestazione notevole, quella dell’ex alfiere della Sant’Eusebio, che ha sbagliato nella giravolta ma si è subito impegnato a recuperare i metri persi nonostante l’andatura veloce imposta in avanti da Alcarro Light (600 iniziali in 43.5): il portacolori di Edoardo Guida ha scavalcato il rivale sulla penultima curva, ha completato il km in 1.13.2 e in retta si è difeso bene, nonostante negli ultimi metri non fosse precisissimo di meccanica (e difatti è sbottato di galoppo poco dopo il traguardo). Le sue qualità il figlio di Igor Font le ha sempre mostrate, con il passaggio al training di Noceto sembra aver fatto un ulteriore passo avanti. Alcarro Light ha messo i brividi al vincitore, c’è il rammarico per aver trovato troppo tardi la destra libera in retta (ha dovuto attendere il calo di Attalo, al suo esterno), altrimenti il risultato sarebbe stato probabilmente diverso. Attalo aveva mosso all’esterno ai 600 finali anticipando Amber Prad e ha tenuto duro chiudendo al terzo posto.

Immediato il bis di Alessandro Gocciadoro nel Premio Burnell Newton, la prova per femmine di 3 anni sui 1650 metri, grazie a Brezza du Kras. Cavalla potente anche se non ancora precisa di meccanica, la figlia di Irving Rivarco ha beneficiato di uno schema lineare, muovendo all’esterno nei 700 finali per raggiungere Bujumbura, che un pò a sorpresa era sfilata dopo 500 metri veloci su Baltimora Lux, e in retta ne ha disposto chiaramente al nuovo personale, un notevole 1.13.4, Bujumbura si è comportata molto bene contro rivali di spessore chiudendo ancora seconda, mentre una tutto sommato deludente Baltimora Lux ha perso contatto dalle prime due nei 400 finali ed è terminata terza, avvicinata da Bjoux Ferm. Al via aveva sbagliato Barcelo’ SI.

Apertura di pomeriggio con i cavalli di 3 anni impegnati nel Premio Rene Newton, prova sui 1650 metri con partenza tra i nastri: sul taccuino dei “buoni per la prossima” – evidenziato con il pennarello rosso – è finito Bacco del Ronco: il debuttante presentato da Pippo Gubellini e Harri Rantanen ha sbagliato al termine della prima curva quando era al comando, si è rimesso in coda allo sparuto gruppetto prendendo poi la schiena di Black Beauty Key, in retta ha spostato e ha regolato allo speed la battistrada Balalaica Matto, ma dopo la revisione del filmato la giuria lo ha squalificato per rottura prolungata. Resta a parziale consolazione un’impressione notevole, ma vittoria (la prima in carriera) e premio sono andati a Balalaica Matto e Alessandro Fonte, a media di 1.16.4. Black Beauty Key, a sua volta incerto nella fase iniziale, ha provato a costruirsi la corsa all’esterno scoperto perdendo un filo di mordente in retta ma chiudendo ancora a a ridosso di Balalaica.

C’è tutta l’abilità di Filippo Monti nella vittoria di Anny Pan nel Premio Concord Roc, la “gentlemen” per cavalli di 4 anni di proprietà. Il g.d emiliano ha usato il mestiere per prendere la seconda pariglia dietro Anouk Grad dopo 600 metri, ha sfruttato il “lavoro sporco” del rivale (in pressing sul battistrada Admiral Men) e in retta ha raccolto i frutti passando negli ultimi 60 metri a media di 1.15.5. Anouk Grad si è dovuto adeguare al secondo posto su Admiral Men, poco reattivo nel finale nonostante svolgimento favorevole.

Reduce dal successo torinese, Bonita Bar ha confermato l’ottimo momento di forma concedendo il bis nel Premio Armbro Junction, la reclamare sui 1650 metri per cavalli di 3 anni. Subito al comando, la cavalla di Santo Mollo dopo un km in 1.15.3 ha accelerato di scatto salutando le rivali per vincere isolata a media di 1.14.4, demolendo il precedente personale. A intervallo Bugia D’Amore (per lungo tratto in terza ruota) ha vinto la corsa delle altre davanti a Bonita Col.

Dopo il successo nella gentlemen, Filippo Monti ha dato una “lezione” anche ai professionisti con la bella prova di forza di Vega Etoile nel Premio Tarport Lizzy: guidata con estrema prudenza nella delicata fase iniziale, la cavalla di Cristian Rizzo ha mosso gradualmente all’esterno raggiungendo la battistrada Vaniglia Ido per “cucinarla” a fuoco lento e passare autorevole in retta, svettando a media di 1.17.3. Vaniglia Ido ha detto basta in retta, alle piazze sono emersi Zunbave e Victory Car.

Vittoria in totale controllo di Zodiaco Sm nel Premio Chickadee Newton: sistemato il suo allievo in seconda posizione dietro un ardente Zarbon del Sile, Andrea Guzzinati ha badato soprattutto ad anticipare le mosse dei rivali spostando all’esterno del battistrada sul penultimo rettilineo, lo ha liquidato appena in retta allungando disinvolto (anche se appoggiando un pò verso l’interno) per vincere a media di 1.14.5. Vortex Va da centro gruppo ha mosso in terza ruota al mezzo giro finale, pur senza riuscire ad avvicinare il vincitore è emerso al secondo posto su Zarbon del Sile, mentre Urien del Sauro è calato a traguardo lontano dopo avere provato la risalita all’esterno. 

Alla prima uscita per il training di Pippo Gubellini e Harri Rantanen, nel Premio Meadow Road Agonista Stif si è finalmente tolta l’etichetta di maiden: merito di una bella interpretazione del driver milanese, abile a sfruttare la seconda pariglia in scia all’attaccante Alcatraz Geo: l’errore di quest’ultimo ha creato qualche imbarazzo al treno esterno e in particolare ad Agonista che lo seguiva da vicino, ma Gubellini è stato bravo a non farsi sorprendere, ha riorganizzato la sua allieva che ha reagito all’avanzata in terza ruota di Ariel di Poggio e in retta si è distesa bene per imporsi a media di 1.16.9, mentre con bel finale Argentina Lux ha battuto Ariel di Poggio per il secondo posto.

Molto tirato il Premio Ambassador As, la prova per anziani di cat. A/B/CE con partenza tra i nastri che ha chiuso il pomeriggio: la penalizzata Zara Caf sfondava dopo 900 metri velocissimi su Unique Rek, sembrava in controllo sull’ultima curva quando veniva raggiunta dall’estrema penalizzata Ugolinast, invece in retta la fatica si faceva sentire e Andrea Farolfi doveva comandare a fondo l’allieva di Mauro Baroncini per sfuggire all’attacco dell’attaccante Ugolinast, autrice di ottimo rientro. Media di 1.14.3 per la vincitrice, mentre Nose Gear sfruttando un varco interno chiudeva terzo in rimonta su Revillon.