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Il terzo successo del pomeriggio di Andrea Farolfi, in sediolo a Corleone Fi (Foto Dena - Snaitech)
Andrea Farolfi forza 3
20 Febbraio 2022

Un convegno di “routine”, quello di questa domenica a La Maura, in attesa dell’appuntamento di cartello della prossima settimana che vedrà la disputa del Premio Encat. Due i protagonisti del pomeriggio, Andrea Farolfi tra i professionisti e Jessica Pompa tra i gentlemen. Il driver emiliano si è messo in evidenza firmando un “triplete” a inizio convegno. Nel Premio Unica Donna, l’invito sui 2250 metri per cavalli di 5 e 6 anni, il successo di Bondo Jet era annunciato: subito in testa, il favorito presentato da Fausto Barelli ha potuto distribuire a piacimento i parziali (primo km in 1.18 e spiccioli) per poi accelerare in progressione sull’avanzata di Boleo Bar e concludere sicuro a media di 1.14.3. L’errore di Boleo Bar all’ingresso in retta ha tolto un pò di pathos al finale di gara, perché l’allievo di Pietro Demuru sembrava ancora vitale nonostante l’accelerazione violenta del vincitore (che ha volato il mezzo miglio finale in 56.8 e alla cui spalle Beautiful Col ha vinto lo sprint per il secondo posto sull’appostato Bel Gnaro Lucy.

Ben poche attenzioni al betting aveva invece trovato Don King Muttley nel Premio Daguet Rapide, l’invito sui 2250 metri per cavalli di 3 anni nel quale il gioco si era orientato sull’ospite De Niro Bez: il cavallo del team Pistone provava a ripagare le attenzioni giocandosela in testa, ma dopo un km tranquillo doveva allungare sul pressing deciso portato dalla favorita Dali Prav: quest’ultima si disuniva all’ingresso in retta nel tentativo di portare l’attacco decisivo ma il battistrada a quel punto aveva speso le migliori energie e non riusciva a ribattere all’affondo dell’attendista Don King Muttley: l’allievo di Battista Congiu passava di misura ma chiaramente nelle battute finali a media di 1.16.9 sui 2250 metri trovando il primo successo della carriera per l’immediato bis di Andrea Farolfi. Al terzo posto Dahlia Lud sul calo di Drink Si.

A dir poco caotico il premio Rangone, la prova a resa di metri sulla distanza del miglio nel quale Farolfi calava il tris stavolta in sediolo a un cavallo di Holger Ehlert, il penalizzato Corleone Fi: velocissimo dal secondo nastro, il figlio di Ganymede sfruttava i tanti errori per sistemarsi subito in seconda posizione alle spalle di Criss del Nord, quindi caricava a testa bassa sul penultimo rettilineo (penultimo quarto in 27.9) sul battistrada, il quale provava a ribattere ma sull’ultima curva peggiorava di andatura prendendo l’ambio ed estromettendosi: Corleone Fi restava così isolato al comando, visto che anche Carrera Cielle si era estromesso ai 400 finali, e poteva fare passerella in retta per chiudere a media di 1.15.7 sui 1670 metri, mentre a larghissimo intervallo il rimesso Click Starlight chiudeva secondo.

Nel segno della brava Jessica Pompa le due prove riservate ai gentlemen. Nel Premio Hangone, la reclamare per cavalli anziani sui 1650 metri, il successo arrivava in sediolo a Vicoletto Breed, che così replicava il successo ottenuto sulla pista un mese fa: l’allievo di Giuseppe Conticelli (al raddoppio nel pomeriggio) si lanciava sulle tracce di Uncle Breed, che al mezzo giro finale si era sbarazzato di un abulico Tomorrow Zs, e in zona traguardo lo acciuffava a media di 1.15. Broni del Sauro avanzando per corsie interne vinceva la volata per il terzo posto su Tomorrow Zs e Zarina di Mira.

La brava amazzone concedeva il bis con Contigo nel Premio Iacob del Ronco, la “reclamare” sul miglio posta a chiusura di pomeriggio: l’allievo di Andrea Bigliardi pedinava il battistrada Carabiniere Pel, muoveva all’attacco sull’ultima curva e in retta si isolava a media di 1.14.2, mentre Carisma Av vinceva la volata per il secondo posto: il favorito Casettaro restava chiuso in gruppo sino al km, poi in retta finiva forte, in tempo per acciuffare il terzo posto a spese di Carabiniere Pel, in bolletta nei 250 finali.

Il bottino di giornata di Andrea Farolfi poter essere più ricco: il poker non è arrivato per poco, perché nel Premio Ouragan, la reclamare sui 1650 metri per i tre anni, l’attesa Dada Sa trovava l’opposizione di Dama di Corte decisa a giocarsela in testa. L’allieva di Mauro Baroncini si doveva adeguare in seconda posizione per poi tornare al largo ad un giro dalla fine in anticipo su Divina Breed alla quale offriva un prezioso punto di riferimento: in retta Dada Sa piegava la resistenza della battistrada ma pagava il violento strappo iniziale e non poteva parare l’affondo della cavalla di Giuseppe Conticelli, che con Claudio Monte in sediolo interrompeva una lunga striscia di r.p. e si imponeva al nuovo personale di 1.15.3. Dama di Corte in calo perdeva sul palo anche il terzo posto ad opera di Dayana Indal, mentre Durban dei Greppi terminava a ridosso senza trovare troppo spazio nel finale.

Dopo il successo di Don King Muttley, Battista Congiu e Claudio Monte andavano a segno anche con Amerique Clemar nel Premio Dream With Me, l’invito sul miglio: la figlia di Nad Al Sheba ai 300 finali scattava in terza ruota  lanciandosi all’inseguimento del battistrada Bwt Echo, che con un accelerazione violenta sul penultimo rettilineo si era scrollato di dosso l’attaccante Rue Du Bar e sembrava aver chiuso la partita: e invece l’importato del team Pistone nei metri finali appesantiva l’azione mentre invece Amerique Clemar finiva a bomba e in zona traguardo lo batteva a media di 1.13. L’appostata Tatanka Cup resisteva al terzo posto davanti a un opaco Uganeo Jet e a Rue du Bac.