IL CAVALLO DI LEONARDO
Il progetto originale di Leonardo, i disegni da cui tutto ebbe inizio

Nel 1977 a Fogelsville, in Pennsylvania, Charles Dent ex pilota di aerei commerciali e appassionato studioso del Rinascimento italiano e di Leonardo, oltre che grande collezionista d’arte, lesse un articolo del National Geographic dal titolo ‘The horse that never was’ (‘Il cavallo che non vide mai la luce’). Scoprì così dell’esistenza dei disegni di Leonardo e dei suoi progetti per la statua equestre più grande al mondo, in memoria di Francesco Sforza; fu una rivelazione, e l’inizio del suo sogno.


Studio del cavallo.
© Biblioteca Ippodromi di San Siro

Studio del cavallo.
© Biblioteca Ippodromi di San Siro
L’americano Charles Dent e la società Leonardo Da Vinci Horse: il progetto prende vita

Dent trascorse circa sedici anni a studiare, progettare e costruire il più grande cavallo di bronzo al mondo. Istituì la Leonardo Da Vinci Horse Inc., aprì una campagna di raccolta fondi, e a partire dagli anni ‘80 si avvalse del contributo dei più grandi esperti di Leonardo e dell’età rinascimentale, convocando nella sua fattoria in Pennsylvania scultori e artisti, esperti del bronzo e di anatomia equina.


Schizzo di Charles Dent, 21 aprile 1978.
© Archivio Ippodromi di San Siro

Charles Dent.
© Archivio Ippodromi di San Siro
Nel 1997, la creazione del modello in bronzo a Boston. Artista, Nina Akamu

Nel settembre 1996 Nina Akamu, scultrice di grande valore che aveva studiato in Italia per undici anni, ebbe l’incarico di creare il modello finale. Furono necessarie quasi 12 tonnellate di bronzo per le 60 sezioni della scultura, che furono saldate assieme in 7 sottosezioni per lo smontaggio e il trasporto a Milano, avvenuto il 19 luglio 1999.


La scultrice Nina Akamu alle prese con il modellino in creta e con la finitura del calco in gesso.
© Archivio Ippodromi di San Siro

Il modello a grandezza naturale.
© Archivio Ippodromi di San Siro

La fusione in bronzo.
© Archivio Ippodromi di San Siro


L’approntamento delle sezioni in metallo.
© Archivio Ippodromi di San Siro
La donazione della statua del Cavallo di Leonardo alla città di Milano: il luogo deputato è l’Ippodromo di San Siro

La Leonardo Da Vinci Horse Inc., portando a compimento gli intenti del fondatore Charles Dent, manifestò al Comune di Milano la volontà di restituire l’antico progetto leonardesco proprio alla città cui era destinato e di inaugurare l’opera il 10 settembre 1999, giorno del cinquecentenario dalla distruzione del modello di Leonardo. Per l’ampia area a disposizione, oltre che per la sua lunga storia e radicato legame con la società e la città di Milano, il luogo più adatto venne identificato nell’Ippodromo di San Siro.


Svelamento del cavallo.
© Archivio Ippodromi di San Siro
Il primo di una serie di eventi d’interesse sociale e culturale: “Oltre l’handicap”

L’anno successivo all’inaugurazione della statua equestre, in occasione della Giornata nazionale del cieco, è avvenuto lo svelamento, di un modello identico all’originale ma molto più piccolo, grazie al quale anche le persone non vedenti hanno potuto apprezzare le proporzioni e le armonie del cavallo di Leonardo. Artefice della miniatura in bronzo fu ancora una volta la scultrice Nina Akamu, che intervenne alla cerimonia insieme alle autorità cittadine e al Presidente dell’Unione Italiana Cechi, rinnovando quell’intreccio artistico e umano ispirato da Leonardo e arrivato ad oggi in modi inaspettati.

Progetto “Leonardo oltre l’handicap”.
© Archivio Ippodromi di San Siro