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Il netto successo di Becoming (A. Farolfi) nel centrale di venerdì a La Maura (Foto Dena - Snaitech)
Becoming, stella in divenire?
18 Marzo 2022

Alla vigilia della riapertura del galoppo, il venerdì vedeva protagonisti i trottatori. L’ippica milanese durante lil convegno ha voluto onorare la memoria del Presidente Anact Ubaldo La Porta, improvvisamente e prematuramente scomparso nei giorni scorsi, con due minuti di silenzio.

Sette le corse in programma nel pomeriggio, e tra queste quella tecnicamente più interessante era il Premio Mirror Grif, una condizionata per cavalli anziani che ha visto il successo del favorito Becoming, Mauro Baroncini al training e Andrea Farolfi in sediolo. Si temeva che il numero 1 potesse creare qualche problema al via al figlio di Brillantissime, che invece è partito benissimo e ha difeso con successo la corda: una volta in testa, il portacolori del signor Alessandro Maestri ha gestito in assoluta sicurezza la corsa, scandendo ritmo veloce ma regolare, allungando imperioso in retta per centrare la decima vittoria della carriera (in 30 uscite) a media di 1.12.5. Un simile svolgimento favoriva tutto il treno interno, con l’appostato Versus All che seguiva il vincitore sin dalla partenza (senza riuscire a minacciarlo nel finale) e con Volnik du Kras, quarto dal via, che rimontava Bip Bip Mtt soffiandogli il terzo posto.

Il trainer di Divignano era già andato a segno nel Premio Ruth Grif, la prova sul miglio per cavalli di 3 anni, grazie a Dublin Fi, affidata a Marco Stefani, che dopo partenza veloce lasciava strada a Dea Sprint Bar, ne teneva la scia nonostante il ritmo veloce (km in 1.13.5 sotto il pungolo dell’attaccante Dei Marmi Dr), poi in retta trovava la destra libera e nell’arrivo più lento piazzava lo scatto vincente imponendosi al record di 1.13.8. Prima vittoria in carriera per la portacolori della E.V.A.M. Racing Trotter, e felicità doppia per la scuderia trattandosi di una figlia del campione di casa Ringostarr Treb. Dea Sprint Bar ha poco da rimproverarsi, il pressing di Dei Marmi Dr alla fine si è fatto sentire come pure sull’allievo di Gubellini, che ha ceduto in retta perdendo così la sua imbattibilità, mentre finiva forte al terzo posto Dali Prav recuperando molto sulle prime due.

Al doppio di Baroncini rispondeva Alessandro Gocciadoro per un bis anche in veste di guidatore. Il driver di Noceto era bravo e fortunato nel Premio Bedell, la prova sul miglio per cavalli du cat. F/G che vedeva Bolt Prav conquistare il comando e andare via a tutto gas (600 in 42.5 e km in 1.11.8) sparando parziali che non permettevano al favorito Vai Mo’ Blessed di recuperare un metro all’esterno. Quinto in corda, Aesir Selva  sembrava tagliato fuori dal discorso vittoria e invece in retta, prima l’errore di uno sfortunatissimo Aber dell’Olmo, che sicuramente avrebbe lottato per la vittoria, e poi un insperato varco che si spalancava permettevano alla figlia di Echo’ dei Veltri di scattare e beffare all’interno, a media di 1.13.2, una sfortunata Angelina Jolie, che già pregustava la vittoria. Bolt Prav seppure in calo restava terzo.

Il bis Alessandro Gocciadoro se lo conquistava con le maniere forti nel Premio Intense Image, la prova sui 1650 metri per cavalli di 4 anni, dove Cheyenne Selva coglieva un gran lancio dal largo della prima fila riuscendo a a sopravanzare un partitore provetto come Cuore Matto: in testa, la figlia di Manofmanymissions procedeva a gran ritmo completando il km in 1.13.1 e nel finale si sottraeva ad uno strepitoso Coltwine di Casei, che nonostante il percorso interamente allo scoperto e la chiusa ancora veloce (ultimi 400 in 28.7) sapeva avvicinarsi negli ultimi metri chiudendo a mezza lunghezza dalla vincitrice. Media identica di 1.12.4 e nuovo record per entrambi: dopo aver seguito nel percorso esterno Coltwine di Casei, Camillo Baba ne perdeva la scia sull’ultima curva ma chiudeva terzo.

Il convegno si era aperto con l’arrivo a grossa quota di Bella nel Premio Donerail, la prova sui 1650 metri per cavalli di 5 anni. Mentre i soggetti più attesi si esprimevano al di sotto della attese, la cavalla di Ettore Vairani affidata a Lorenzo Besana tirava fuori una prestazione da record, muovendo dopo 600 metri in scia a Balsamo Leone, aggirando il rivale poco produttivo sul penultimo rettilineo per lanciarsi sulle tracce del fuggitivo Brooklyn Wind, coglierlo in crisi nei 300 finali, passare e difendersi dal finale di Beautiful Col. Vittoria e nuovo personale, 1.14.6, per la portacolori del signor Roberto Stancari, ma tante recriminazioni per Beautiful Col, scivolata in coda al via a causa di una breve incertezza ma capace di riproporsi in modo ficcante nel finale. Dei più attesi, si è già detto: Brooklyn Wind probabilmente pagava la spesa iniziale (400 in 28.8) per conquistare il comando, il favorito Bonheur Joyeuse invece non riusciva ma ad abbandonare le posizioni di coda.

In una giornata poco favorevole ai favoriti, dava un pò di “respiro” alla punta l’atteso Chico Cup nel Premio Correr By Pass, la reclamare sul miglio per cavalli di 4 anni,: di pacca al comando, l’allievo di Santo Mollo poteva permettersi un primo km addirittura in 1.22 e nel finale si limitava a controllare i rivali, senza mai allungare, probabilmente nella speranza di favorire la compagna di colori Cameliast che però, nonostante percorso favorevole in seconda pariglia in scia a Cristalda Col, era poco incisiva in retta. E così, mentre Chico Cup si imponeva, come sul dirsi, con la pipa in bocca a media poco significativa di 1.17.6, Cocktail Bar seppure chiuso nella scia del rivale riusciva a salvare il secondo posto mettendo il muso avanti a Cristalda Col, che era andata a scortare il vincitore.

Nel Premio El Piu’ Light, la reclamare ad handicap per cavalli anziani con i gentlemen in sediolo, azzeccava tutto Marco Castaldo con Bper Gams: fuori dal veloce parziale iniziale, la femmina di Marcello Lettieri al km si liberava dalla posizione alla corda a centro gruppo e piazzava progressione corposa, sorvolando il battistrada Ravel Ek totalmente a corto di argomenti ai 400 finali, e poi in retta vincendo la resistenza di Vita Breed, che sull’ultima curva aveva provato a contrastarne l’avanzata. Media di 1.15.5 per il figlio di Oropuro Bar, mentre più indietro resisteva al terzo posto Arli Chuck Sm dopo percorso non facile.