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Bluff dei Greppi con il proprietario Nicola del Rosso sigla la prova di chiusura del convegno di domenica a La Maura (Foto Dena - Snaitech)
Bluff dei Greppi non scherza
3 Luglio 2022

Penultimo appuntamento con il trotto a La Maura prima della pausa estiva. La moneta più ricca della riunione era il Premio Briona Hanover, una prova sui 1650 metri che vedeva i gentlemen in sulky a cavalli di proprietà. Gara caratterizzata dalla fuga in avanti di un ardente Zar Dei Febi, che prendeva la mano al suo interprete sciorinando parziali da gran premio (600 in 40.2, km in 1.11) ma andando logicamente in apnea nel finale: con Sandro poco incisivo e Beatles Boy Treb e Borg Grif impiegati in percorsi esterni un pò frettolosi, lo schema veniva a pennello a Bluff dei Greppi, che con Nicola del Rosso muoveva ai 400 finali e pur dovendo affrontare la curva in quarta ruota metteva in campo altro passo, passando di slancio in retta per svettare a media di 1.14.2 su Alcoy dei Greppi, altro soggetto impiegato all’estrema attesa. L’esausto Zar dei Febi perdeva sul palo anche il terzo posto da Borg Grif.

Il team toscano era già andato a segno nel Premio Venere Ok, la prova per cavalli di 4 anni a confronto sui 1650 metri. Con Simone Levacovich in cabina di regia, Cluny dei Greppy coglieva un ottimo lancio saltando il favorito Chico Cup al suo interno: in testa il cavallo di Roberto Biagini si dimostrava insuperabile, completando il km in 1.15.9 e poi allungando sicuro nei 400 finali per chiudere a media di 1.14.9, cogliendo l’ottavo successo della carriera. Chico Cup provava a muovere dalla scia del rivale ai 400 finali ma non cambiava passo, superato in retta dalla compagna di colori Cameliast mentre Cannes dei Greppi sbagliava al termine dell’ultima curva quando era in lotta per un piazzamento.

Il Premio Olona Ok, l’invito sui 1650 metri che ha aperto la riunione, proponeva un match sulla carta e tale si è rivelato anche in pista: Usual Kronos ci ha provato al comando, imponendo ritmo sostenuto (km in 1.12.3) per far pesare la risalita esterna al rivale dichiarato Bitols Spritz ma quest’ultimo, affidato da Alessandro Gocciadoro a Max Castaldo, ha confermato di andare fortissimo e in barba al tragitto dispendioso in zona traguardo è riuscito ad acciuffare e piegare il battistrada a media-record di 1.12.2. Una prestazione davvero notevole, quella del figlio di Ken Warkentin, che ha avuto pure un piccolo aiuto dalla sorte: sull’errore ai 400 finali di Bonheur Joyeuse (secondo in corda, ancora in quota sino a quel momento) Bitols Spritz è sceso in scia al battistrada ricaricando le pile sull’ultima curva prima di sferrare sferrare l’ultimo, decisivo attacco in dirittura. Sparsi per la pista gli altri, capeggiati da Bolt Prav.

Sole femmine di 3 anni al via nel Premio Mondiale Ok, dove la “Baroncini” Diva Ferm monopolizzava il betting benchè finora non avesse fatto vedere nulla di eccezionale. La carta migliore l’aveva Daphne Jcp e in pista la cavalla di Marco Smorgon si è dimostrata la più forte: subito al comando, la figlia di Love You ha allungato sotto il pungolo di Diva Ferm, sull’ultima curva si è svincolata dalla rivale e ha fatto passerella in retta, chiudendo a media di 1.14.2, anche qui nuovo personale. Diva Ferm, forse un pò sopravvalutata per la forma straripante del team Baroncini, ha mollato la presa ai 300 finali ma è rimasta seconda su Dancing Queen, tornata bene dopo errore iniziale costatole almeno una ventina di metri.

Sei anziani al via nel Premio Erreuno Ok, l’invito sui 2250 metri: con Francesco di Stefano in sediolo, Beren vinceva per ko tecnico il braccio di ferro con Aldebaran Rob, malgrado il rivale, sfilato senza spesa al comando, si fosse permesso un primo km turistico a media di 1.19.4: nei 600 finali però il pressing della cavalla di Mattia Ricci metteva alle strette il cavallo di Alex Gocciadoro, costretto in retta ad alzare bandiera bianca. Beren così tornava alla vittoria a media di 1.15.5 sui 2250 metri, mentre Aldebaran Rob, esausto, era battuto anche per il secondo posto da Brigitte Blonde.

Non lo si vede spesso in pista, ma il senso del traguardo non lo ha perso. Parliamo di Ivan Oronzo Covertini, a segno nel Premio Lobelia, la prima delle due prove gentlemen del pomeriggio, in sulky a Duca Gielle: il cavallo di Mauro Baroncini è sfilato in 400 metri su Dina del Brenta, ha tenuto buon ritmo, in retta si preparava alla difesa dall’assalto finale del giocato Dylan Treb ma poi sull’errore di quest’ultimo ai 50 metri finali ha potuto chiudere in relax a media di 1.15.5. Sul galoppo in retta di Dina del Brenta, terminava secondo Drink Si, unico altro superstite in una corsa falcidiata dagli errori.