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Boys Stecca (A. Gocciadoro) domina il centrale di venerdì a La Maura (Foto Dena - Snaitech)
Boys Stecca, non si passa
14 Maggio 2021

Un bel pomeriggio di corse all’ippodromo La Maura, con diversi riferimenti cronometrici di spessore nonostante la pista non fosse proprio scorrevolissima per la pioggia caduta per gran parte del pomeriggio. Tra i record firmati nella giornata c’è anche quello ottenuto da Boys Stecca nel Premio Mondiale Ok, l’invito sui 1650 metri per cavalli di 4 anni che rappresentava la prova di maggior dotazione. Il portacolori del signor Simone Ferrante ha girato a proprio vantaggio lo schema tattico conquistando senza spesa al comando: una volta in testa, però, c’era da ribattere alle bordate del rivale dichiarato By Luca di Venere, un’impresa nient’affatto semplice considerata la qualità dell’allievo di Mauro Baroncini. L’attacco di By Luca di Venere non si è fatto attendere: già dopo 600 metri il figlio di Muscle Massive ha avvicinato il leader e ha fatto “sentire” la sua presenza, ma Boys Stecca ha risposto accelerando, ha “sparato” un penultimo quarto in 27.5 e in dirittura ha mantenuto a distanza di sicurezza il rivale per imporsi al nuovo personale di 1.11.8. By Luca di Venere si è così dovuto adeguare al secondo posto ma è comunque piaciuto, come pure il sorprendente Biscuit Wf, che ha chiuso terzo a contatto rimanendo costantemente in quota nonostante il ritmo elevato. Gli altri due invece si sono persi per la pista.

Alessandro Gocciadoro era già andato andato a segno nel Premio Erreuno Ok, la prova per femmine di 3 anni sui 1650 metri, con l’ottima Cayenne Slm: fallosa all’ultima uscita a Roma a pochi metri dal traguardo quando era in piena lotta per la vittoria, la portacolori del signor Ettore Berno si è brillantemente riscattata inducendo alla resa la rivale dichiarata Cocochanel Treb, che pure aveva difeso il comando al via. Cayenne Slm l’ha attaccata duramente dopo 600 metri (secondo quarto volato in 28.8, km in 1.13.5) ed è  tornata alla carica in retta dove è passata di misura ma più chiaramente di quanto dica il distacco conclusivo, a media di 1.13, precedente personale demolito. Bella dimostrazione di forza di una cavalla molto promettente che senza l’errore di Capannelle sarebbe probabilmente ancora imbattuta dopo quattro uscite. CocochanelTreb ha chiuso seconda salvando il piazzamento da una valida Chance Ek, che ha avvicinato le prime due nei 600 finali ed è terminata a contatto.

Dopo un paio di prestazioni non brillantissime, nel Premio Olona Ok – la prova sui 1650 metri per cavalli di cat. C/D – si è rivisto un Volnik du Kras in versione “panzer”: già dopo 600 metri il cavallo di Mauro Baroncini guidato da Andrea Farolfi è andato in pressing su Up Right Bi, non ha concesso respiro al biasuzziano (primo km in 1.10.6), è passato a metà dell’ultima curva e nonostante l’arrivo più lento si è mantenuto nettamente avanti a tutti chiudendo a media di 1.11.5. Sul calo netto di Upright Bi e quello degli immediati inseguitori (l’appostato Vicki Laksmy è sbottato di galoppo all’imbocco della dirittura, Velina Vald non aveva argomenti dopo il percorso esterno) è stato Amarcord ad emergere al secondo posto, con Velasquex Lux terzo a sorpresa su Vamorgea dei Rum.

Anche la connection Mauro Baroncini-Andrea Farolfi ha firmato un doppio nel pomeriggio centrando la vittoria nella Qualificazione della Breeders Course con Capitan Harlock, ennesimo promettente 3 anni plasmato dal trainer di Divignano. Tutto facile facile per il figlio di Oropuro Bar, che è sfilato in testa senza spesa, si è permesso un primo km in 1.16 e ha poi cambiato registro nell’ultimo giro, volato in 1.12.5 che ha portato la media finale ad un notevole 1.13.8 sui 2250 metri. Tutto facile per il vincitore anche perché è mancato il favorito Cronos degli Dei: il cavallo di Gocciadoro evidentemente era in giornata-no, ha seguito passivo in quarta posizione senza mai abbozzare una mossa, e se ha chiuso al secondo posto è solo perché i due rivali che lo precedevano, Chemar e Clesius Mabel Fm, si sono eliminati in rapida sequenza all’ingresso in retta gettando al vento piazzamenti ormai acquisiti.

La riunione si era aperta con la netta affermazione di Bondo Jet nel Premio Our Dream Ok, la prova sui 1650 metri per cavalli di 4 anni: sfortunatissimo all’ultima uscita, quando era stato condizionato da un agganciamento iniziale che lo aveva costretto ad inseguire e poi ad adeguarsi al secondo posto dietro Bounty Roc, il cavallo di Pietro Gubellini si è rifatto con gli interessi con una bella prova di forza. Bondo Jet ha mosso presto all’esterno, ha messo pressione la battistrada Brina (km in 1.12.8) e appena in retta è passato lasciando sul posto i rivali per imporsi al nuovo personale di 1.12.6. Pe il figlio di Owen Cr si tratta soltanto della seconda vittoria in carriera, ma i margini di crescita sembrano evidenti. Boato Tor ne ha preso la scia nell’ultimo giro e in retta, sul calo drastico della battistrada, è passato secondo difendendosi dal tentativo di rimonta interna di Bounty Roc, che al via era stato respinto da Brina e si era sistemato in scia alla rivale subendone il calo ai 250 finali.

La terza prova della riunione riservata ai cavalli di 3 anni, quella meno qualitativa delle tre, era il Premio Venere Ok. Unico del campo a vantare già una vittoria, Cezanne Grif si è confermato replicando prontamente il successo ottenuto da leader a Torino. Oggi il portacolori dell’Allevamento Il Grifone ha mostrato di possedere anche discrete doti di combattente: dopo avvio piuttosto lento si è ricongiunto muovendo al largo a metà corsa, ha stentato a recuperare sul ritmo imposto da Caipirinha Fi ma ha comunque tenuto duro e in retta, sul calo della battistrada, ha proposto le battute migliori passando di slancio e imponendosi a media di 1.15.8. L’appostata Caol Ila Si ha provato a sua volta lo sprint in retta ma non ha mostrato lo stesso passo del vincitore e alla fine è comunque riuscita a battere Capirinha Fi per il secondo posto. Al via avevano sbagliato Clelia di Poggio (poi “recidiva” sul penultimo rettilineo) e la debuttante Claudia Pink, quest’ultima autrice di discreto inseguimento da squalificata.

Guidata “da manuale” di Filippo Monti con Zelig Kronos nel Premio Briona Hanover, la “gd” sui 1650 metri per cavalli di cat. FG: respinto al via da Uncino Tur, il gentleman emiliano ha fatto buon viso a cattivo gioco anche perché l’avversario dichiarato Tino Roc cogliendo un bel lancio dalla seconda fila e guadagnando la scia del battistrada si era di fatto esposto al controllo tattico del rivale. Così è stato, infatti: Filippo Monti ha badato a tenere chiuso il portacolori della Sant’Eusebio attendendo solo la retta per sbarazzarsi del labile battistrada, Zelig ha allungato sicuro chiudendo la partita a media di 1.15, mentre Tino Roc ha fatto la fine del topo in trappola, nel tentativo di liberarsi ha pure rischiato l’errore e quando si è messo sulle gambe era tardi e non è andato al di là del quinto posto, mentre Viburno de Buty aveva sfruttato la scia del vincitore per passare secondo in retta salvandosi dal finale interno di Rene’ D’Orio.

Ritorno alla vittoria per Ubi Jet nel Premio Babe Kosmos, la reclamare sui 1650 metri per cavalli anziani: il cavallo allenato e guidato da Max Castaldo ha affrontato allo scoperto il km finale avvicinando il battistrada Uncle Nico per sopravanzarlo in retta, di misura ma chiaramente, a media di 1.14.1. Uncle Nico ha provato la difesa arrendendosi solo nel finale, pagando anche la spesa iniziale per conquistare il comando (primi 400 metri in 28.5). AI due si era unito in terza ruota nel mezzo giro finale Vortex Va, che in retta ha affievolito lo spunto chiudendo al terzo posto.