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Chemar (A. Guzzinati) all'interno si salva dal finale di Carlos Op e sigla il clou di venerdì a La Maura (Foto Dena - Snaitech)
Chemar sempre più in alto
6 Maggio 2022

Consueto appuntamento del venerdì con il trotto a La Maura. Nel pomeriggio c’erano un paio di motivi tecnici di ottimo spessore, su tutti il Premio Doublemint, l’invito di chiusura riservato ad ottimi soggetti di 4 anni sulla distanza del miglio che vedeva la splendida affermazione di Chemar: il cavallo di Andrea Guzzinati affrontava coetanei “tosti” ma ha confermato di essere un soggetto in costante ascesa tecnica, a tutto merito del lavoro del suo preparatore. Un successo giunto solo di sretta misura ma meritatissimo, quello del figlio di S J’ìs Photo, che ha affrontato all’esterno scoperto gli ultimi 700 metri, avvicinando il battistrada Cosmo Spritz per passare in retta e salvarsi dal finalone di Carlos Op, liberatosi solo all’imbocco della dirittura conclusiva. Media di 1.12.58 per entrambi ma con una narice a vantaggio del portacolori della Nuova Mirabello, oggi giunto al settimo successo in 22 uscite. Al terzo e quarto posto le due alleate Chardonnay Roc e Cathrinelle (quest’ultima con qualcosa da recriminare per aver trovato poco spazio nel finale), protagoniste nella fase iniziale e poi al traino del caratteriale Cosmo Spritz, che ha confermato la scarsa duttilità di impiego calando in retta. Colosseus ha trovato poche attenzioni al betting dopo una sgambatura poco convincente: Gocciadoro ha apportato come sempre dei correttivi e il figlio di Raja Mirchi non ha sbagliato, ma dopo partenza prudente ha subito un paio di anticipi nel tentativo di risalire e alla fine non ha insistito più di tanto.

Altra prova di grande interesse era il Premio Queen of The Sea, l’invito sul miglio per indigeni e importati anziani. Al rientro per il nuovo training di Alessandro Gocciadoro, Chief Orlando trovava tanti sostenitori al betting: l’importato della scuderia Santese doveva spendere nella fase iniziale per superare Azdora e sfilare al comando, provava a ricaricare le batterie nel secondo quarto e tornava ad allungare in progressione sul penultimo rettilineo, ma in retta non riusciva a sottrarsi all’affondo di Vincero’ Gar: l’allievo di Fausto Barelli affidato a Flavio Martinelli spostava ai 400 finali dalla terza posizione, doveva superare anche l’anticipo della compagna di training al termine della curva ma sapeva finire “cattivo” in retta e piegava di precisione il grande favorito a media di 1.11.6. Per come si erano messe le cose e per il “blasone”, la sconfitta di Chief Orlando fa certamente rumore, ma insieme ai demeriti dello sconfitto vanno riconosciuti i meriti del vincitore, ripresentato al top dal team dopo il breve stop. Azdora partecipava alla volata finale flettendo solo leggermente e chiudendo terza a ridosso.

Nel Premio Agatos, l’invito sui 1650 metri per cavalli anziani, c’era grande attesa per rivedere in azione Fun Quick dopo lo squillante successo bolognese all’esordio italiano: il francese non ha avuto difficoltà ad onorare il ruolo di netto favorito, ma stavolta Alessandro Gocciadoro ha preferito badare al sodo gestendo il ritmo: nonostante ciò, il portacolori della Quick Star ha comunque percorso in progressiva accelerazione la seconda parte di gara e in retta ha staccato i rivali tagliando il traguardo a media di 1.13.2, mentre Bwt Echo vinceva la volata per il secondo posto rimontando Babymon.

Nel Premio Latina Prav, l’invito sui 1650 metri riservato ai gentlemen, Dakota dei Greppi replicava la vittoria ottenuta sulla pista il 19 aprile: Nicola del Rosso attendeva che le posizioni in testa si delineassero (con D J dei Veltri che rientrava a Dolcenera Bar col favore della curva) per presentarsi e sfilare in meno di 600 metri, gestiva il ritmo e poi nei 400 finali teneva botta con sufficiente sicurezza all’attacco di D J dei Veltri chiudendo a media di 1.15.6. Avanzando per varchi, Desert Storm Ferm terminava terzo mentre Dolcenera Bar pagava lo sforzo iniziale e non riusciva più a riproporsi.

Nel Premio Panther Bi, l’invito sui 1650 metri per cavalli di 4 anni, malgrado una sgambatura tutto sommato convincente Cash Back Bi confermava le difficoltà del periodo estromettendosi dopo 500 metri nel tentativo di puntare sul battistrada Camionst: con il favorito fuori dai giochi, l’allievo di Santo Mollo aveva vita facile al comando, ma comunque appariva in gran forma volando il mezzo miglio finale in 58.4 e vinceva isolato al record di 1.13.6, anche perchè Cindy Dl, la più immediata inseguitrice, si gettava di galoppo al mezzo giro finale. Così a largo intervallo Cooper del SIle era secondo e ancora più lontano Cube Club precedeva per il terzo l’altra “superstite” California Poker. Per la cronaca: Cash Back Bi tornava in pista dopo la settima corsa per una prova pubblica accompagnando il compagno di training Cobra Killer Gar: sull’errore del quale si esibiva in un percorso di testa in 1.57.

Il Premio Speed Fish, la prova sui 2250 metri per anziani di cat. G, era vinta da Zurro Zl con un ben calibrato percorso di testa: il cavallo della premiata ditta Matteo Restelli-Cesare Ferranti  imponeva buon ritmo per far pesare la risalita esterna ad Anzon, che difatti già al mezzo giro finale cominciava ad accusare la fatica: in retta anche il battistrada non era brillante, ma, ben sostenuto dal suo interprete, a media di 1.16.4 sapeva sottrarsi all’agguato dell’appostata Zebra Crossing, Chiudeva terzo il giocato Truxelli finendo bene in retta.

Nel Premio Tasis, la reclamare a resa di metri sui 1650 metri, Udine Cas riceveva attenzioni al betting e faceva felici i suoi sostenitori. Con Salvatore Carro in regia, la figlia di Napoleon sfruttava la velocità tra i nastri per giocarsela al comando: Art Mail dopo averci provato nella fase iniziale si limitava a scortare la rivale, che così poteva ridurre il ritmo e poi in retta allungava per sottrarsi a tutto e tutti e svettare a media di 1.17.1. Alle sue spalle un generoso Usador Ferm (ultimi 600 metri in terza ruota) vinceva la volata per il secondo posto ma veniva tolto dall’ordine di arrivo per aver ripetutamente marcato qualche passo falso nella prima parte di gara: ne usufruiva Vortice Op, che pure aveva sbagliato nella giravolta e aveva poi seguito il rivale di Gubellini nella progressione esterna. Terzo era l’appostato Byron del Ronco che aveva seguito dal via la vincitrice.

Nel Premio Uronometro arrivava la terza vittoria a seguire per Dartagnan Ferm. Edoardo Loccisano era bravo e tempestivo nella fase iniziale ad anticipare le mosse di Dunhill Wise As e a presentarsi per primo su Diva Roc: una volta al comando, il figlio di Maharajah non aveva più problemi e vinceva in totale controllo a media di 1.15.4 mentre l’appostata Diva Roc in retta rientrava a Dunhill Wise As (poi adeguatosi al ritmo del battistrada) e chiudeva seconda: in errore sulla prima curva Diva Ek.