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Cohelet apre il pomeriggio di domenica e centra la seconda vittoria (Foto Dena - Snaitech)
Cohelet, bella conferma
27 Ottobre 2019

Pur in secondo piano rispetto alla riunione di Capannelle, il pomeriggio di Milano proponeva diverse corse di ottimo livello. Subito in apertura la prova di cartello, il Premio Ferruccio Gorni, tradizionale condizionata sui 1500 metri in pista media per puledri di belle speranze, che ha registrato la bella conferma di Cohelet, in grado di mantenere l’imbattibilità alla seconda uscita: superato Castellazzo, la portacolori della Rangio Farm allenata da Alduino Botti e oggi con in sella Ivan Rossi non si è risparmiata al comando, dettando un’andatura sostenuta che comunque non le ha impedito nel finale di trovare le energie per ribattere colpo su colpo ai tentativi di Castellazzo, che ci ha provato sino in fondo trovando però sempre la reazione della tenace rivale. Miramar Air Base e Arvier non sono riusciti a minacciare i primi due e si sono disputati la terza moneta, andata alla cavalla allenata da Luciano Vitabile, mentre So Well ha perso contatto in retta.

Esempio di regolarità, Onnessa de Nurra ha siglato meritatamente il Premio Trobiolo, l’handicap per velocisti di 3 anni sui 1200 metri. La portacolori dei signori Demelas, per il training di Eugenio Goldin, ha figurato costantemente in prima linea, passando in leggero vantaggio a metà percorso: ai 400 finali Alessandro Fiori l’ha richiesta e la figlia di Camacho, a suo agio sul terreno insidioso, ha allungato bene reagendo sino in fondo ai tentativi di Blury, buon secondo, il quale già all’ultima uscita era terminato alle spalle della rivale. Dietro i due si è piazzata la favorita Riana, senza riuscire a intervenire nel discorso-vittoria.

Forma a freccia in su per Tekedici: nel Premio Mella, l’handicap sui 1400 metri in pista dritta per cavalli di 3 anni e oltre il portacolori della Akhal Teke Properties, allenato da Mario Marcialis e montato con totale fiducia da Federico Bossa, ha fornito la migliore performance della carriera comandando dal primo metro senza mai dare possibilità ai rivali, permettendosi addirittura di rallentare nel finale tale era il vantaggio acquisito. Enigma Code ne ha seguito le mosse lungo lo steccato e a lunghezza ha conservato il piazzamento, mentre Black Canyon e Oakville hanno provato ad uscire dal gruppo e si sono disputati il terzo posto, finendo nell’ordine.

Toltasi la qualifica di maiden all’ultima uscita in un handicap sui 1600 metri, Heartofthesea ha concesso l’immediato bis nel Premio Ludovico Agosta, l’handicap sui 1800 metri sempre in pista media per cavalli di 2 anni: con Claudio Colombi in sella, il sauro del team Gonnelli ha mostrato di gradire i 200 metri in più e nella volata in dirittura ha disposto senza troppi problemi della battistrada Off Limit, che in testa aveva provato a imporre una falsa andatura: nulla da fare, Heartofthesea è passato di slancio nei 150 finali imponendosi di 4 lunghezze sulla coetanea di Stefano Botti dietro la quale Alcanto ha rimontato per il terzo posto Crooked Face, quest’ultimo in leggero calo nel finale

Dopo Cohelet e Heartofthesea, anche Mandorla ha saputo replicare il successo dell’ultima uscita imponendosi nel Premio Unione Italiana Fantini, l’handicap sui 2000 metri in pista media per cavalli di 3 anni e oltre. Con Gavino Sanna in sella, la portacolori della signora Francesca Turri (naturalmente per il training di Marco Gasparini) dalla terza posizione ha mosso appena in retta all’attacco del battistrada Pas de Chat passando in vantaggio ai 400 finali e respingendo con grinta l’attacco portato da Giausar, terminato ad un testa dalla vincitrice. Sugar Beat ha seguito la vincitrice nella progressione a metà dirittura ma ha perso un pò di mordente nei 100 finali chiudendo terzo. Più indietro King Winnie, positivo anche al salto di categoria, mentre ha deluso l’atteso Keplero, il quale si è spento presto in dirittura.

Il tempo di togliersi un pò di ruggine con la prova di rientro di due settimane fa e Pancake è tornato subito alla vittoria dominando i rivali nel Premio Gianni Cotti, l’handicap sui 1600 metri in pista media per cavalli di 3 anni e oltre. L’allievo di Cristiana Signorelli va a nozze su questi terreni, oggi ha trovato un battistrada come Amintore che da buon passista è andato via a ritmo brillante, altra cosa molto gradita: in sella al grigio, Sergio Urru si è fatto trainare sino ai 400 finali da Denaar, quindi si è lanciato all’inseguimento del battistrada coronando in breve la rimonta e passando di slancio nel finale. Amintore è andato un pò in crisi negli ultimi metri ma si è comunque salvato dal ritorno di Denaar, mentre molto più indietro Cool Climate ha concluso al quarto posto.