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Terza uscita e terza vittoria per l'interessante Hill's Angel (Foto Dena - Snaitech)
Hill’s Angel, vittoria da record
5 Novembre 2019

Primo dei due appuntamenti settimanali per l’ippodromo La Maura. Pista lavata dalla pioggia e resa molto veloce, ne sono testimonianza i tanti record fioccati nel pomeriggio. Non ha fatto eccezione il Premio Brads Photo, la prova sui 1650 metri per puledri di 2 anni che costituiva la moneta più ricca della riunione e che ha visto proseguire da imbattuta la sua carriera l’attesa Hill’s Angel: la svedese di Erik Bondo dopo un debutto in cui aveva rischiato più che altro per un breve agganciamento al via, come già alla seconda uscita a Bologna non ha avuto grosse difficoltà a mettere in riga i coetanei esibendosi in un sicuro percorso di testa, contenendo al via Babymoon (poi fallosa sulla prima curva), completando i 600 iniziali in 44.5, proseguendo a buon ritmo per controllare il pressing di Benito Roc, infine allungando nel tratto ultimo per staccare facilmente il rivale e chiudere al personale di 1.14.1. Benito Roc ha corso per gran parte del percorso all’esterno e in retta si è dovuto adeguare al secondo posto davanti a Baghera degli Dei: più indietro Black Mamba San ha concluso al quarto su Belgiacomino Park, calato alla distanza.

Altra corsa molto interessante era il Premio Keystone Impala, prova sui 1650 metri per cavalli di cat. B/C. Chiamato a sostituire l’infortunato Lorenzo Baldi in sulky a Uno Italia, Pippo Gubellini ha regalato una delle guidate per cui è giustamente celebre: il portacolori della W Giovane Italia è riuscito a rientrare al via a Valchiria Spin a prezzo di una spesa notevole (400 iniziali in 27.7), solo che i rivali hanno fatto a gomitate in terza/quarta corsia e hanno speso anche di più, con Voyager Grif che dopo aver contenuto Tinto, alla fine è riuscito a sistemarsi ai lati del battistrada. Sul penultimo rettilineo ha provato a smuovere le acque Suerte’s Cage, che era rimasto fuori dal violento strappo iniziale: il neo allievo di Alessandro Gocciadoro è migliorato in terza ruota scavalcando l’ormai stanco Voyager Grif, ma Uno Italia aveva in serbo ancora energie e sull’ultima curva ha prodotto l’ennesimo allungo prendendo un vantaggio che poi, sollecitato energicamente dal diavoletto milanese, ha conservato sino in fondo, a media di 1.11.4. Vandalo Gio’ si è liberato in retta ed è finito forte, ma Uno Italia era ormai irraggiungibile; Boys Going In ha mantenuto la schiena del vincitore dal via e ha retto bene sino in fondo, considerata la categoria impegnativa, salvando il terzo posto da un Tinto capace ancora di migliorare al mezzo giro finale dopo la spesa iniziale. Suerte’s Cage invece ha esaurito lo slancio sull’ultima curva ed è stato battuto anche da Valchiria Spin. Per il vincitore seconda vittoria consecutiva e soprattutto una prestazione corposa che lo riconsegna sui suoi massimi standard.

Già a segno il 6 ottobre alla prima uscita per Holger Ehlert, Vulcan Rodi ha subito concesso il bis nel Premio Kading, l’invito sui 1650 metri che ha aperto il pomeriggio: sveltitosi parecchio anche in partenza, il portacolori del signor Claudio Bagni ha contenuto nel lancio la rivale dichiarata Visia Spin mettendo così una seria ipoteca sulla vittoria; completato il km in 1.13.9, Vulcan Rodi ha proseguito sicuro verso il traguardo, con Roberto Vecchione immobile in sulky, al nuovo limite di 1.12.2  con il mezzo miglio conclusivo volata in 56.7. Visia Spin è stata costretta a ripiegare in coda per poi tornare all’esterno nei 500 finali ed è comunque riuscita a rimontare Uptown Kronos per il secondo posto, il massimo risultato possibile contro un rivale così in forma e in schema contrario.

Il Premio Noccanula, la reclamare sui 1650 metri per cavalli di 4 anni, ha visto la lotta a oltranza tra Zodiac del Ronco, al comando, e Zodiac Roc nella veste di attaccante: dopo i 600 iniziali volati in 41.2, i due sono naturalmente spariti di scena al km in 1.12.1, lasciando la ribalta sull’ultima curva a Zonda Cup e Zingara Three che si sono disputate la vittoria in retta, con l’allieva di Mauro Baroncini guidata da Andrea Farolfi che alla fine ha preso il sopravvento sulla rivale che ne aveva anticipato le mosse. Nuovo record per la portacolori del signor Lucio Zucchetti, 1.13.4, mentre Zitrunas ha concluso al terzo posto su Zamia Op.

Buon sangue non mente: nel Premio Korvette Hanover ha fornito un interessante debutto Bolt, fratello pieno della mai dimenticata Unicka: il portacolori della Regina Horses allenato da Holger Ehlert e guidato da Roberto Vecchione (entrambi al raddoppio nel pomeriggio) è risalito all’esterno avvicinando gradualmente Barbona Ok, al mezzo giro finale ha sferrato l’attacco ed è passato sull’ultima curva per distendersi bene in retta concludendo a media di 1.15.2. Barbona Ok si è dovuta inchinare ad un rivale più forte ma ha mantenuto il secondo posto, mentre sulle tante rotture (tra cui quella di Brivido Roc nella fase iniziale) è emerso al terzo Brand Wf rimontando l’esausto Bruno del Brenta.

Gentlemen protagonisti nel Premio Lagas Bi, la “maratonina” a resa di metri riservata a cavalli di cat. F/G: ha fatto tutto bene Diabolo Castelets, al rientro sulle piste italiane, che non si è risparmiato al comando respingendo il pressing di Solista d’Esi (crollato ad un giro dalla fine) e poi le puntate di Real Mede Sm prima e di Tilde Mati poi, ma in retta si è materializzata la sagoma dell’outsider Uetra Fel: con Alessandro Fogliata in sediolo, la cavalla allenata da Mauro Guasti ha visto premiata la tattica d’estrema attesa e a sorpresa ha giustiziato il battistrada a media di 1.16.6 sui 2700 metri. Terzo posto per Titanio Baldini, con il primo nastro che ha così fatto il pieno.

A consolare un pomeriggio non troppo felice per il team Gocciadoro, è arrivato in chiusura il successo di Ari Lest nel Premio Ima Lula: con Andrea Guzinati in sediolo, il portacolori della scuderia D’Altemps ha contenuto al via Avasinis Jet ed è sfilato in avanti su Antelope Gar e ha spaziato in fondo al nuovo limite di 1.12.2. Anubis è stato abile a sistemarsi in scia ad Antelope Gar in partenza, ha mosso sul penultimo rettilineo in anticipo su Abete Jet ed è emerso al secondo posto, mentre Abete Jet ha affievolito lo slancio nei 250 finali ed è stato rimontato per le piazze da Ardita Si e Aber Key Lubi.