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Sul traguardo del Premio Bessero, Musa D'Oriente sfugge a Silberpfeil (Foto Dena - Snaitech)
La Musa è tornata!
5 Settembre 2020

Bel sabato di corse da San Siro, con due Listed e diverse condizionate di buon valore che hanno fornito responsi interessanti. Hanno fatto la parte del leone Alduino e Stefano Botti, che hanno sellato ben cinque degli otto vincitori del pomeriggio, ma questa certamente non è una novità.

Tra le poche corse ad essere sfuggite alla “legge” di Cenaia c’è il Premio Pietro Bessero, e proprio alla Listed sui 1600 metri in pista media per le femmine di 3 anni e oltre spetta la copertina della giornata. Altro che viale del tramonto: Marco Gonnelli attendeva solo la riapertura di San Siro per ripresentare al top la sua Musa D’Oriente, e la monumentale portacolori di Massimo Soldati ha risposto presente firmando l’ennesima grande impresa della sua carriera e centrando a nove anni suonati, e per la terza volta, questa prova che evidentemente le calza a pennello: perché sulla dirittura breve di pista media andare a prenderla diventa difficile per tutti. Luca Maniezzi la conosce alla perfezione e sa come sfruttarla al meglio nella tattica d’avanguardia, la figlia di Nayef quando è in salute di suo ci mette cuore e polmoni infiniti, così oggi l’abbiamo vista volare in testa a scandire il ritmo, soffrire nei 200 finali ma resistere con grande coraggio sin sul traguardo e salvarsi dalla rincorsa della favoritissima Silberfeiul, che probabilmente ha preso un pò troppo sottogamba l’avversaria e solo nei 100 metri finali ha trovato l’azione migliore finendo a bomba. Troppo tardi, però, e così San Siro si è potuto coccolare ancora una volta la sua beniamina. Party Goer è venuta avanti insieme alla tedesca nell’ultimo furlong chiudendo terza: Cranberry, seconda dal via dietro la battistrada, non è riuscita a recuperare un metro in retta e ha concluso quarta.

L’altra Listed era il Premio Marchese Ippolito Fassati di Balzola, con i tre anni impegnati sui 1800 metri in pista media: ne è uscita una corsa estremamente convulsa, una sorta di “mucchio selvaggio” che Only Time e Fabio Branca hanno risolto grazie alle scelte azzeccate: il portacolori della Bluebery ha mosso all’esterno a metà retta e si è portato in prima linea insieme a Elaire Noire, con Coccoloba più al largo e il battistrada Voice From War all’interno ma in calo, mentre alle loro spalle per Baptism, la francese Findhorn e Aldrodovar, compressi e senza spazio, cominciava una sorta di calvario. Only Time si è mantenuto in vantaggio sino in fondo, il favorito Baptism e soprattutto la francese Findhorn hanno trovato tardissimo lo spazio finendo nell’ordine in linea per il secondo posto su Coccoloba. Poco da aggiungere.

Decisamente migliore lo spettacolo proposto dai velocisti. Nel Premio Mantova, la condizionata sui 1200 metri in pista dritta per femmine di 3 anni e oltre, si pensava a un possibile match tra Olympic Star (eletta favorita in virtù dei chili di vantaggio e dell’ultimo confronto diretto favorevole) e Buonasera. Match che in realtà non si è visto in pista, tanto schiacciante e netta è stata la superiorità della cavalla della Dioscuri: a Dario Vargiu è bastato richiamare a braccia la sua allieva perché la figlia di Olimpic Glory sorvolasse quasi d’inerzia la rivale, che in avanti aveva potuto gestire liberamente i parziali, e allungasse in totale scioltezza chiudendo con ben sette le lunghezze di vantaggio. L’allieva di Pierluigi Giannotti non è apparsa ai suoi massimi standard ma comunque è rimasta ancora chiara seconda sull’alleata Elisir che ha preceduto Aggression per il terzo posto.

Dopo essersi preso lo scalpo di The Conqueror nel Premio Bersaglio Listed a fine giugno, Its The Only Way si è confermato sprinter di rango nel Premio dei Velocisti, la condizionata per i maschi di 3 anni e oltre sui 1200 metri in dirittura: lo scatto ai 300 finali con cui ha chiuso in pochi tempi di galoppo la partita è stata una “fucilata” degna del velocista che sprizza salute da tutti i pori. Trust You con un volo all’esterno è emerso al secondo posto su American Coffee, sempre in prima linea, e Zapel.

Solo quattro al via nel Gran Premio delle Aste ma con i partecipanti racchiusi in una forbice di soli due punti al betting. Sul risultato pesa lo “svarione” di Dark Foundation che stata comandando con decisione le operazioni ma sulla curva ha scartato clamorosamente gettando lì le sue ambizioni: ritrovatosi al comando, Terrible Land ha proseguito di buona lena ma ai 400 finali l’appostato Cirano lo ha affiancato e in breve sorpassato in velocità allungando netto nell’ultimo furlong. Ottima impressione per l’allievo dei Botti che difende la giubba della Rangio Farm, con il sorriso sul traguardo di Gerard Mosse che qualcosa di particolare deve aver evidentemente sentito sotto la sella. Più indietro Terrible Land ha mantenuto il secondo posto su Callistemon, mentre Dark Foundation dopo aver provato un improbabile recupero ha desistito.

Completatasi nel fisico, più concentrata con l’ausilio del paraocchi australiano (che metteva per la prima volta), Fuoriserie si è esibita in un brillante coast to coast nel Premio Giovanni Falck, la condizionata sui 2000 metri in pista media per femmine di 3 anni, costringendo in riga le rivali e resistendo bene sino in fondo. Una vittoria importante, vista la modalità con cui è stata ottenuta, prendendo di petto l’impegno e riuscendo ancora ad allungare in retta sui tentativi di rimonta dell’appostata Presidential Sweet, che ha recuperato solo in parte il gap, e di Rose Secret, anche lei rimasta in quota. Le altre, compresa la rientrante Lisaert, sono invece calate progressivamente nei 300 finali.

La scuderia Blueberry era già andata a segno nel Premio Ancilla Ferrario, la tradizionale prova per debuttanti di 2 anni sui 1200 metri in dirittura, con l’interessante primo piano di Voglio: bello al tondino, con Carletto Fiocchi in sella l’erede da Muhaarar e Valuta Pregiata ha subito preso il comando delle operazioni e ai 400 finali si è prodotto in un bell’allungo staccando i coetanei. Sul traguardo due lunghezze e mezza di vantaggio (ma con gli ultimi metri senza spingere) su Gartoria, piaciuta dopo partenza poco brillante ed evidenti segnali di inesperienza lungo il percorso. Chewbecca ha concluso al terzo posto: la seguita Beautiful Lioness è calata sul cambio di ritmo, gli altri due hanno subito perso contatto.

In chiusura nel Premio Giulio Bassignana, l’handicap sui 1200 metri in pista dritta per cavalli di 3 anni e oltre, Yakima ha confermato i segnali di ripresa già mostrati a Varese risfoderando la proverbiale “zampata”: a farne le spese è stata la favorita Irish Girl, da subito in prima linea, che nei 200 finali ha provato a ribattere all’attacco della cavalla di Diego Dettori: le due si sono staccate in un violento testa a testa, ma alla fine, ben sostenuta da Sergio Urru (al terzo successo in questa due giorni) la grigia ha imposto la sua legge. A intervallo Sopran Lelia ha salvato il terzo posto da Twilight Eclipse.