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Vernissage Grif precede Vincero' Gar sul traguardo del Premio Encat 2021 (Foto Dena - Snaitech)
Premio Encat: Vernissage Grif, altra classe
7 Marzo 2021

L’ippodromo La Maura ha concluso il trittico invernale di Gran Premi con la disputa del Premio Encat, Gruppo 3 sui 2250 metri, quest’anno affollato e nei preventivi all’insegna dell’equilibrio. Equilibrio che però Vernissage Grif, il suo elemento di maggior classe, ha spezzato con una prestazione all’altezza della sua fama. Il portacolori di Gennaro Riccio era l’osservato speciale della prova: non che avesse qualcosa da dimostrare dopo un 2020 strepitoso (il Città di Montecatini e l’Europeo di Cesena le perle), ma gli oltre quattro mesi di stop e un recente lavoro pubblico non entusiasmante lasciavano qualche dubbio sul suo stato di salute. E invece il figlio di Varenne, già bello in sgambatura, ha fugato ogni perplessità e ha confermato in pieno la fiducia espressa nel pre-corsa da Alessandro Gocciadoro. Vernissage è andato presto ai lati di Deimos Racing limitandosi a scortare il rivale (che completava un primo km in 1.15.4), nel mezzo giro finale ha iniziato a far sentire la sua presenza e in retta è passato autorevole per chiudere alla media strepitosa di 1.12.7 (suo nuovo personale sulla distanza). Prestazione maiuscola che lascia ben sperare in un’altra stagione ad altissimo livello. E difatti il team sta già pianificando la trasferta in Nord Europa: si passerà dalla Finlandia per poi puntare al sogno-Elitlopp. Vincero’ Gar ha raccolto il massimo, lasciando strada a Deimos Racing e correndo intelligentemente di rimessa: in retta Pippo Gubellini ha provato l’agguato a Vernissage, che però ha eluso chiaramente il pericolo. Deimos Racing non ha ripetuto la bella prestazione del Locatelli ma probabilmente in testa lo svedese di Bondo non rende al meglio: il terzo posto è andato così a Vaprio, che ha mosso dalla quarta pariglia nel mezzo giro finale e ha pure dovuto superare un paio di intoppi: lungo lo steccato è finita fortissimo una volta vista la luce Tyl Etoile, che ha insidiato Deimos Racing per il quarto posto.

Il pomeriggio si era aperto con i gentleman impegnati in sediolo a cavalli di 4 anni in una prova sul miglio intitolata a Concord Roc. Al via Bargecchia Dr ha provato a sfondare su Blera che però si è opposta, ma il violento parziale iniziale ha pesato sulle zampe dei due animatori e ha spianato la strada alle attendiste Beatrice San, che per prima è passata appena in retta, e soprattutto di Badgirl Fi: l’allieva di Andrea Guzzinati guidata da Vittorio Bosia in dirittura ha piazzato rush travolgente, spazzando via le rivali per imporsi a media di 1.13.6, confermandosi cavalla in netta ascesa. Beatrice San ha chiuso al secondo posto mentre Bargecchia Dr ha vinto la battaglia personale con Blera chiudendo terza. Fallosa all’imbocco della prima curva l’attesa Baltimora Lux mentre era in lotta per il comando.

Cavalle di mezzi ma fallose, Chardonnay Roc e Capiroska Font hanno fatto entrambe percorso netto regalando alla scuderia Sant’Eusebio l’en plein nel Premio Cirdan, la prova sui 1650 metri per femmine di 3 anni. Il lavoro “sporco” lo ha fatto Capiroska Font, che con il suo preparatore Fausto Barelli ai comandi è andata in pressing sulla favorita Cherigal mettendola a sedere già ai 400 finali: la figlia di Oropuro Bar è entrata in vantaggio in retta, dove però le battute migliori le ha prodotte Chardonnay Roc, allenata e guidata da Santo Mollo, che dopo aver mosso dalla terza pariglia ai 400 finali è passata a media di 1.14.3, precedente personale demolito. Ottime entrambe, e stra-ottima anche Chance Ek, che ha sbagliato al via regalando tantissimi metri, ha recuperato e in retta è finita ancora vitale lungo lo steccato chiudendo terza a contatto con le due alleate.

Battuta all’ultima uscita da un rivale in gran forma ma correndo con onore, Cher Ek si è prontamente rifatta nel Premio Merckx Ok, la prova sul miglio per buoni 3 anni: con l’errore al via del favorito Capitano Pi e di Cavour Grif (altro soggetto tra i più attesi), la cavalla di Mauro Baroncini guidata dal fido Andrea Farolfi ha sfruttato al meglio l’occasione togliendo il comando dopo breve lotta a Chrono Ek, ha rifiatato fino al km e poi ha allungato nel mezzo giro finale per tenere in rispetto il rivale di Alessandro Gocciadoro, media di 1.14.1 sui 1650 metri. Cobalto di No ha rimontato per il terzo Ceres Prav.

Pronto bis per la connection Baroncini-Farolfi nel Premio Lisa America grazie a Bangla D’Esi: la figlia di Conway Hall tornava in un contesto alla sua portata dopo il tentativo ambizioso nel Premio Firenze e ha confermato l’ottimo momento di forma con un deciso percorso d’avanguardia, opponendosi a oltranza al favorito Biagio Trebi’ (600 in 41 e spiccioli, km in 1.12 e frazioni) e prendendo netto vantaggio sull’ultima curva, poi amministrato in retta per sottrarsi al finalone di Baghera degli Dei. Terzo posto per l’altro allievo di Baroncini Bravissimo Lp, venuto a battere Babylonia Baba e uno sfortunato Black White Zs, brevemente falloso a inizio dirittura.

Un vero “numero”, quello realizzato da Zinko Top nel Premio Igor Font: il cavallo di Gennaro Casillo con Antonio Di Nardo ai comandi ha colto avvio volante dal 7 riuscendo a scavalcare Velina Vald, nonostante lo strappo e il pressing continuo di Volnik du Kras (che lo ha costretto ad un km in 1.12.5) ha retto benissimo sino in fondo e a media finale di 1.12.6 non ha permesso a rivali di avvicinarlo. Prestazione maiuscola per il figlio di Varenne, tornato prontamente alla vittoria dopo la trasferta a Vincennes. La generosa Sonia ha colto un buon secondo posto progredendo in terza ruota nel mezzo giro finale mentre l’appostata Velina Vald ha chiuso al terzo rimontando Volnik du Kras, calato in retta dopo il percorso dispendioso allo scoperto. Da rivedere il rientrante Zidane Grif, in errore sul penultimo rettilineo, come pure Uragano Trebi, poco incisivo dopo aver agito in seconda pariglia. 

Prima del successo ottenuto con Vernissage Grif, Alessandro Gocciadoro per Emanuele Ossani aveva condotto ad un limpido primo piano Quincy Frontline nel Premio Giuseppe Bi, l’handicap sul miglio per cavalli di cat. D/F: velocissimo nella giravolta, lo svedese ha preso l’iniziativa e ha tenuto ritmo brillante che non ha concesso repliche da parte dei rivali, staccando autorevole in retta per vincere con tanto ancora da spendere a media di 1.14.3 sui 1650 metri. A sorpresa è terminata seconda la penalizzata Uma D’Asti, avanzata per varchi sull’ultima curva e poi autrice di bel finale in retta a bruciare Valeriass. Non troppo incisivo Alter Ego Club.