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Boccadamo (R.Vecchione) svetta sul traguardo del Premio Ettore e Mario Barbetta 2023 (Foto Dena - Snaitech)
Nel Gran Premio Ettore e Mario Barbetta svetta Boccadamo ‘il maratoneta’ con il ‘calcolatore’ Roberto Vecchione in sulky
25 Aprile 2023

Il trittico dei Gran Premi della prima parte dell’anno a La Maura si è chiuso con la disputa del Premio intitolato a Ettore e Mario Barbetta: una prova molto “francese” per distanza e schema ad handicap, e non è un caso che a vincerla sia stato quel Boccadamo che questo inverno Oltralpe ha saputo fornire prestazioni di spessore ottenendo anche una prestigiosa affermazione a Vincennes: cosa curiosa, anche in quella occasione davanti a Blumen Indal. Insomma, sarebbe bastato andare un pò a ritroso per avere l’accoppiata servita di questo Gran Premio! Si scherza naturalmente, ma un fondo di verità c’è: la fortuna è una componente imprescindibile nell’ippica, ma bisogna anche “meritarsela” in un certo senso, e in questo conta studiare le prestazioni, saper “leggere” la qualità dei cavalli, la loro attitudine alle condizioni di gara, l’abilità degli interpreti e degli allenatori. Se la vittoria di Boccadamo è stata facile, un merito va anche a Roberto Vecchione che l’ha interpretato con calma olimpica, risalendo gradualmente all’esterno sfruttando la schiena preziosa di Back On Top: il cavallo di Giuseppe De Filippis (che ha stracorso ancora una volta) lo ha portato in posizione di sparo a ridosso del battistrada Chemar, poi ai 300 finali Boccadamo è scattato come una molla raggiungendo e superando il generoso battistrada Chemar per chiudere a media notevole di 1.13.7 sui 2700 metri. Chapeau al vincitore, al suo interprete e naturalmente a Holger Ehlert che lo ha riportato al top della condizione. Blumen Indal è finito forte in retta bruciando per la piazza d’onore Chemar: l’allievo di Guzzinati è stato l’animatore della corsa: in testa dal via, ha imposto ritmo selettivo (km in 1.13.4, miglio in 1.57.5) flettendo solo leggermente nei 300 finali. Note di merito anche per i due estremi penalizzati Ziguli’ dei Greppi e Agrado: la cavalla di Nicola del Rosso ha avuto la fortuna di poter progredire per varchi, in retta ha sprintato bene arginando per il quarto posto il cavallo di Francesco Di Stefano che invece la corda non l’ha vista mai e ha fornito l’ennesima prestazione superlativa. Si aggiunge a questi Coltwine di Casei, che a causa di una breve incertezza nella giravolta ha corso praticamente da… estremo penalizzato ma ha poi concluso ai piedi del marcatore. Brezza Du Kras ha sbagliato ad un giro dalla fine quando era in seconda posizione, Canto dei Venti l’ha imitata a 700 metri dal traguardo.

Che Roberto Vecchione fosse particolarmente ispirato nel pomeriggio lo si era capito già dal Memorial Franco Castaldo, risolto dal driver campano in sulky a Fun Quick, sempre per il training di Holger Ehlert, con scelte tutte azzeccate. L’importato ha accennato la partenza rinunciando subito vista la “determinazione” dei rivali all’interno, ma al passaggio ha puntato deciso in avanti sfondando dopo 600 metri veloci su Brigitte Roc, che non si è opposta dopo aver speso parecchio per contenere Bessie di Poggio: in testa, il francese è arrivato di conserva al km in 1.13.2 per poi piazzare l’allungo decisivo ai 300 finali e vivere di rendita in retta, con i 100 finali non troppo brillanti ma quando la vittoria (a media di 1.13) era ormai in cassaforte. Biancamara Font (giocata) si è industriata al largo e pur non riuscendo a seguire il vincitore nell’allungo sull’ultima curva è emersa al secondo posto davanti a Bessie di Poggio.

Tra le prove più interessanti del pomeriggio c’era il Premio Ringostarr Treb, un invito sui 2250 metri per cavalli di 3 anni con vista sul percorso classico che porterà al Derby. Reduce dalla vittoria nel Premio Etruria Maschi, Elleboro Dr ha confermato di essere al momento uno dei migliori esponenti della generazione, sicuramente tra i più completi sotto l’aspetto dell’impiego e della versatilità: veloce al via, il portacolori della scuderia del Rinoceronte allenato da Fausto Barelli e con un impeccabile Pietro Gubellini in sediolo ha sfruttato al meglio la partenza veloce di Eva Kant Gio che gli ha prontamente concesso il “prego si accomodi” e così, sfilato in testa senza strappo, ha completato un primo km tranquillissimo in 1.19 al quale ha fatto seguire un secondo giro in costante allungo in 1.11.5, con stacco perentorio in retta per la media complessiva di 1.14.5. Un bell’andare davvero, e soprattutto dominio assoluto contro un’opposizione qualificata. Avrebbe forse potuto creare qualche grattacapo al vincitore Elton Wise: il cavallo di Gocciadoro nella risalita è stato anticipato da Ernesto Roc, ne ha allora sfruttato la scia sino ai 400 finali, poi ha mosso deciso in terza ruota e sembrava avanzare ancora bene quando si è gettato di galoppo all’ingresso in dirittura. E’ stata allora l’appostata Eva Kant Gio’ ad emergere alla piazza d’onore rimontando il generoso Ernesto Roc (all’esterno aria in faccia nella parte più veloce della gara) il quale ha poi perso sul palo anche il terzo posto ad opera dell’opportunisa Ela Linda, progredita per varchi.

Per Fausto Barelli è stato l’ennesimo pomeriggio ricco di soddisfazioni, iniziato con la vittoria di Zef nel Premio Sweat Ok, un invito sul miglio per cavalli anziani affidati ai gentlemen. Cavallo caratteriale, il portacolori della scuderia del Rinoceronte ha indubbiamente un buon feeling con Marco Castaldo, il quale è riuscito a farlo partire benissimo scavalcando nel lancio la rivale dichiarata Beautiful Day mettendo così una seria ipoteca sulla vittoria: una volta in testa, il figlio di Majestic Son ha fatto melina allungando di fatto solo ai 100 finali mettendosi al riparo dall’agguato della rivale, finita forte ma troppo tardi. Ha chiuso al terzo posto Aaron del Ronco, reduce da buon recupero dopo errore iniziale anche se sicuramente favorito dall’andamento estremamente tattico della corsa. Invece irrimediabile l’errore al via in cui incappava l’altro soggetto atteso della corsa, Carosio Light.

Nel Premio Banderas Bi in chiusura, è arrivato il tris da allenatore per Barelli (e il bis da driver per Pietro Gubellini) con Doctor Caf, che accentrava le attenzioni degli scommettitori e dava ragione alla punta con una prestazione super. Il figlio di Victor Gio conquistava il comando su Duck Jet, respingeva la puntata di Drake Wind, poi il pressing insistito di Doctor Gio e allungava imperioso in retta per chiudere da dominatore a media di 1.11.5 (nuovo personale) riscattando la prestazione sfortunata dell’ultima uscita e soprattutto la retrocessione di Vincennes quando aveva tagliato per primo il traguardo. L’attaccante Doctor Gio accusava lo sforzo in retta, così a disputarsi il secondo posto allo sprint erano Duck Jet e Drake Wind, terminati vicini nell’ordine.

Nel Premio Zef, la maiden per cavalli di 3 anni, arrivava la meritata vittoria di Eres Dorial Mail, Marjo Natynki al training e Enrico Bellei alla guida: il portacolori della scuderia Trenta e Quaranta doveva spendere parecchio per respingere al via Edy Ido nella fase iniziale ma sapeva proseguire a buon ritmo (km in 1.13.8) e mantenersi fuori dalla portata dei rivali fino in fondo, tagliando il traguardo a media di 1.14.1, nuovo personale. Eldorado precedeva per il secondo posto Emiro D’Esi (ancora molto verde) sul quale si erano indirizzate le attenzioni degli appassionati dopo la sgambatura non troppo convincente di Elyas di Poggio: il cavallo di Alessandro Gocciadoro sbagliava brevemente dopo 400 metri, si rimetteva al volo e provava la risalita esterna passando secondo ai 600 finali ma in retta alzava comprensibilmente bandiera bianca.

Il Memorial Bibotto, la prova sul miglio per femmine di 4 anni, era monopolizzato da Erik Bondo, che realizzava l’en plein con le sue due allieve: la vittoria andava a Denia, la portacolori di Antonio Nucera oggi affidata ad Andrea Guzzinati, che con un solo parziale sparato ai 400 finali dalla seconda pariglia, raggiungeva e sorvolava la battistrada e compagna di training Danzica Bi chiudendo in un complessivo 1.14.8, rifacendosi dopo i piazzamenti gettati al vento nelle ultime due uscite. Netta superiorità sulle rivali di giornata. La diligente Duchessa Hp testava terza, Don Perignon sbagliava nella fase iniziale quando era in seconda posizione.