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Urla del Ronco (F. DI Stefano) all'interno, respinge l'assalto di Axe Zack e si impone nella finale del Trofeo Mario Manfredi (Foto Dena - Snaitech)
Urla del Ronco ci mette il cuore
11 Ottobre 2022

Consueto appuntamento infrasettimanale con il trotto milanese: dopo aver omaggiato nei mesi scorsi due grandi driver del passato come Hans Fromming e Alessandro Finn, questo martedì La Maura ha voluto ricordare Mario Manfredi, strappato alla vita a soli 37 anni da un fatale incidente d’auto ma capace comunque di ritagliarsi a suon di vittorie prestigiose un posto nella storia del trotto italiano e internazionale. Il primo atto del Trofeo intitolato al leggendario driver mantovano vedeva cavalli di cat. G affrontarsi nel Premio Polesella e Axe Zack imporsi di forza e con pieno merito: dopo aver costretto Urla del Ronco a spendere per guadagnare il comando, il cavallo di Manuel Galeazzi muoveva all’attacco del rivale al mezzo giro finale e in retta se ne sbarazzava, chiudendo a media di 1.15.6: terza dal via, Uetra Fel aveva a sua volta ragione di Urla del Ronco, mentre più indietro Vaclav Lux e Bassou Zs si accaparravano gli altri due posti validi per l’accesso alla finale. 

Nel Premio, Tegu’, la seconda batteria, Boys Going In andava senza fatica in avanti, poteva impostare liberamente il ritmo ed entrava in vantaggio in retta, ma nei metri finali andava un pò in sofferenza e sul palo salvava solo una testa di vantaggio dall’affondo di un Bitols Spritz grintoso nel percorso esterno: Bb King usciva indenne da un agganciamento con Astecca Dimar nella fase iniziale, seguiva in terza posizione e manteneva sino in fondo il piazzamento, mentre Zanza Franck e Un Grande Ido completavano il quadro della finale.

Nel Premio Nautilus G, l’atto conclusivo del Trofeo, si presentava da favorito Axe Zack dopo la la vigorosa prestazione della prova di apertura, ma Urla del Ronco sapeva prendersi la rivincita sul rivale grazie anche ad una perfetta interpretazione di Francesco Di Stefano: il figlio di Southwind Vernon doveva spendere al via per superare l’opposizione iniziale di Uetra Fel, e a quel punto il driver palermitano decideva di giocarsela a viso aperto, e anzichè provare a rifiatare andava via di gas completando un km tutto d’un fiato in 1.13.5: nei 100 metri finali Urla del Ronco accusava comprensibilmente la fatica, ma stringeva i denti e riusciva a salvarsi di stretta misura dall’affondo di uno strepitoso Axe Zack, rivisto sui suoi migliori livelli. Media di 1.14.8 per il portacolori di Luca Crosetti, un decimo in più per lo sconfitto che però ha davvero poco da rimproverarsi. Terza dal via, l’appostata Uetra Fel completava il podio e il trionfo dello start: fuori quadro invece i penalizzati, con Bitols Spritz che sbottava di galoppo sul penultimo rettilineo quando stava progredendo bene in terza ruota e Bb King sulla curva finale quando però sembrava accusare il lungo tragitto in terza ruota.

Falloso al debutto torinese ma autore di una convincente sgambatura, Esteban Bar realizzava un bel “numero” nel Premio Delmary Hanover, la condizionata sui 1650 metri per cavalli di 2 anni: prudente al via, l’erede di Charly du Noyer e Guendalina Bar allenato e guidato a Filippo Rocca affrontava all’esterno scoperto la prima metà gara, si accodava secondo sul penultimo rettilineo ma solo per un attimo, poi tornava all’esterno in pressing sul battistrada Egon Ferm di cui si sbarazzava appena in retta: il portacolori della Sant’Eusebio finiva in spinta e si imponeva media di 1.16.4 destando davvero una bella impressione. Alle sue spalle Espada e Elettra Bright terminavano alle piazze nell’ordine su Egon Ferm, calato drasticamente nel finale.

Una delle prove tecnicamente più interessanti del pomeriggio era il Premio Equinox Bi, l’invito sui 1650 metri per cavalli anziani dove Gennaro Casillo consegnava a Pietro Gubellini un Brivio D’Elite in grande spolvero: il portacolori della scuderia Opitergium era capace di rientrare al via ai rivali e di percorrere tutto d’un fiato il miglio al nuovo personale di 1.12.1, mai avvicinato: Ugolinast provava a muovere all’esterno a metà corsa anticipando le mosse di Burraio Op ma pagava lo sforzo già sull’ultima curva, così Burraio Op allo sprint prevaleva per il secondo posto sull’appostata Zonda Cup.

Gentlemen in sediolo a cavalli di 3 anni nel Premio Briaschi, sul miglio: il favorito Damocle Degli Dei doveva reggere il pressing costante di Don Perignon, riusciva a crollarsi di dosso il rivale sull’ultima curva ed entrava in chiaro vantaggio in retta ma lì si gettava improvvisamente di galoppo: incollata alla sua scia sin dal via, Dorothy Moon, con Graziano Reggiani in sediolo, ringraziava e si imponeva a media di 1.15.5, mentre Don Perignon seppure provato chiudeva secondo su Divine Muttley staccata.

Nel Premio Gill di Jesolo Calvados Bi riscattava prontamente lo sfortunato rientro patavino: con Max Castaldo in sediolo, il biasuzziano allenato da Alessandro Gocciadoro sfilava in breve al comando sul consenziente Countach e faceva corsa per proprio conto, trottando i 1650 metri a media di 1.12.2 per vincere in beata solitudine. Schema e ritmo imposto dal battistrada impedivano risalite per corsie esterne e così alle piazze terminavano Countach e Click Starlight, secondo le posizioni delineatesi dopo 200 metri.